“Non appena è stata annunciata la raccolta firme per il referendum sull’Euro vi siete scatenati in una gara a chi gettava più fango sul Movimento 5 Stelle. Evidentemente abbiamo toccato un tema caro alle campagne elettorali di molti partiti, ma mai tradotto in azioni e fatti concreti. Avete forse paura di venire travolti da una valanga di firme?
Eppure, mi chiedo: cosa c’è di tanto stupefacente nel rispettare una promessa, un programma elettorale? Perché di questo si tratta. Il referendum sull’Euro non è certo una novità. È uno dei 7 Punti per l’Europa, il programma con il quale 17 portavoce M5S sono stati eletti al Parlamento europeo e che a maggio milioni di persone ci hanno chiesto di realizzare.
Ripeto: di cosa avete paura?
Due domeniche fa si chiudeva Italia 5 Stelle, la più bella manifestazione che un movimento politico abbia mai realizzato negli ultimi 150 anni. Il vero spettacolo non è mai stato sul palco, ma in mezzo alla gente, ai gazebi, alle agorà, fra attivisti, volontari, cittadini, curiosi e portavoce. Una strepitosa iniezione di energia positiva, idee, proposte e prospettive. È stato come prendere la prima boccata d’aria dopo un tempo infinito di apnea, a pieni polmoni, per poi sentirci vivi come mai. E poi? Cosa è accaduto? È accaduto che la macchina del fango è tornata all’attacco, dando il meglio (peggio) di sé. Un assalto a base di titoli, editoriali, servizi, immagini e interviste che da tempo non si manifestava in maniera tanto veemente e feroce. La notizia non era più lo strepitoso successo di Italia 5 Stelle, che in tre giorni ha riempito il Circo Massimo con centinaia di migliaia di partecipanti, riconsegnandolo più pulito di prima e riuscendo a sostenere le spese della manifestazione con i soli fondi raccolti. Senza rimborsi elettorali. La notizia non era più il referendum sull’Euro, argomento entrato di prepotenza nella tre giorni di Circo Massimo spiazzando quanti – ancora ebbri del passaggio di testimone da Silvio Berlusconi a Matteo Renzi, con la benedizione di Re Giorgio – erano già pronti a riempire pagine e pagine di giornali con – udite, udite – la “incoronazione” di Luigi Di Maio. La notizia non era nemmeno l’arrivo di alcuni portavoce M5S a Genova – senza clamore, tweet, selfie o conferenze stampa -, giunti a portare un po’ di aiuto ad una popolazione finita ancora una volta sotto il fango, la seconda in tre anni. La notizia non era più (anzi, non lo è mai stata) l’inadeguatezza di una classe dirigente che da vent’anni governa in Liguriaviaggiando a trazione integrale Pd e ha permesso che Genova fosse nuovamente invasa dal fango. No. La notizia era che Beppe – che a Genova ci è nato, e ci ha perso il cuore nel vederla ancora una volta devastata – è stato contestato da un ragazzo mentre accompagnava i portavoce di Camera e Senato. La notizia era che i grillini hanno sfiorato la rissa in assemblea, e fra questi pare ci fosse addirittura AlbertoAirola, neo capogruppo, dunque neo “talebano” da incasellare nel pallottoliere dei comunicatori del fango, per centrarlo meglio alla bisogna. La notizia era che Crimi ha ideato e messo in pratica la contribuzione volontaria di 160 parlamentari del M5S nel Fondo di garanzia per piccole e medie imprese, favorendo 6 imprese “vicine” a Grillo e Casaleggio. La notizia è che… già, quale sarà la prossima “notizia”?
Di cosa avete paura?
Perché impegnarsi con tale forza, disprezzo e violenza ad abbattere quello che, a detta dei commentatori più prezzolati e degli scribacchini con la lingua a forma di deretano, è un movimento che dalle elezioni europee è sempre più moribondo, se non definitivamente “morto”, destinato al 3%? Perché tanta dedizione nel far dimenticare nefandezze (reali) ed inventarne di altre (false), spezzare equilibri, generare ansia, fomentare incertezze, distogliere l‘attenzione? La risposta è semplice, e dopo Italia 5 Stelle è sotto gli occhi di tutti: ci siamo, continuiamo ad esserci e siamo più vivi che mai. Siamo lì, sotto i vostri palcoscenici patinati e malati, a costringervi a mettere in pubblico le vostre tradizionali luride porcate.
Siamo la prima vera opposizione degli ultimi vent’anni. Siamo lì dimostrare che onestà e trasparenza, umiltà e solidarietà, merito e competenza, non sono parole vuote. E che una volta al governo riusciremo a ridare a questo Paese la dignità e il futuro che gli avete rubato.
Avete paura, certo, questa è la verità. Avete paura di estinguervi, e che il treno sul quale viaggiate da passeggeri senza biglietto sia giunto a destinazione. Avete paura, e per voi siamo sempre più pericolosi. Perché risvegliamo speranze, idee e colori, stimoliamo interrogativi e risposte, diamo corpo ad una comunità, le offriamo una prospettiva, un orizzonte, un futuro. E rispettiamo le promesse. Siamo ciò che voi non riuscirete ad essere, mai più. Vi rimane solo l’invidia, e il fango per nasconderla a voi stessi. A riveder le stelle”.
Vito Crimi