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M5S chiama, Cantone risponde

incompatibili1“Il MoVimento 5 Stelle, per fare cosa utile per l’Autorità Nazionale Anticorruzione, ha effettuato dei controlli sui Direttivi degli Ordini Professionali appartenenti al Comitato Unitario delle Professioni. La CUP associa privatamente (?) ben 17 Ordini Professionali – sanitari e non – in qualità di Enti Pubblici non economici, soggetti al d.lgs. 39/2013 sull’inconferibilità ed incompatibilità d’incarichi presso le pubbliche amministrazioni.
Tra loro quattro parlamentari i senatori Andrea Mandelli (Fi-Pdl, 17 cariche, Presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti), Luigi D’Ambrosio Lettieri(Fi-Pdl, 13 cariche, presidente Ordine dei Farmacisti della Provincia di Bari), Amedeo Bianco (Pd, 7 cariche, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) e Annalisa Silvestro (Pd, 3 cariche, Presidente della Federazione Nazionale Collegi Infermieri Professionali, Assistenti Sanitari e Vigilatrici d’Infanzia)
Durante l’indagine il MoVimento 5 Stelle ha scoperto ben 68 organi direttivi d’indirizzo politico professionale che ricoprono però contemporaneamente importanti ruoli in altri ambiti pubblici, per un totale di circa 450 “poltrone” occupate, con una media di circa sei cariche per ciascun professionista con punte che arrivano fino a 20, probabilmente incompatibili tra loro.
Quindi il Movimento 5 stelle ha fatto 10 domande a Raffaele Cantone, Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, che potete leggere qui.

A distanza di poche ore, il dottor Cantone ha risposto ai nostri quesiti con questo documento:

In relazione alle questioni sollevate dai Deputati del M5S, e non ritenendo opportuno entrare nel merito dei singoli casi, mi preme sottolineare che L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha già adottato una delibera, la n°145 del 2014 consultabile all’indirizzo www.anticorruzione.it, che stabilisce, in maniera chiara, come tutti gli Ordini ed i Collegi professionali siano soggetti all’applicazione delle norme previste sia dalla legge anticorruzione (190 del 2012) che dal decreto legislativo in materia di trasasparenza (33 del 2013).
Questi enti, pertanto, dovranno predisporre il Piano triennale di prevenzione della corruzione, il Piano triennale della Trasparenza e adottare il Codice di comportamento del dipendente pubblico, nonché nominare il Responsabile della prevenzione della corruzione e adempiere agli obblighi in materia di trasparenza, attenendosi ai divieti in tema di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi previsti dal decreto legislativo 39 del 2013.
La delibera prevede che, nei prossimi trenta giorni, l’Autorità eserciti i poteri di vigilanza sul rispetto dell’obbligo prima richiamati da parte degli in questione.
Raffaele Cantone

Il M5S lo ringrazia sentitamente: la sua disponibilità e celerità sono solo l’ennesimo segnale della professionalità e passione che il presidente dell’Anac mette nel suo lavoro al servizio delle istituzioni. Dalle sue parole di replica emergono chiaramente due elementi, che non possono essere messi in discussione:
1) Tutti gli Ordini e Collegi professionali sono soggetti alle norme contenute sia nella legge anticorruzione (190/2012), sia nel decreto legge sulla trasparenza (33/2013).
2) In base a quanto contenuto in una recente delibera dell’ANAC, nei prossimi 30 giorni l’Autorità dovrà vigilare sul rispetto dell’obbligo, da parte di Ordini e Collegi, di predisporre il Piano triennale di prevenzione della corruzione, il Piano triennale della trasparenza, di adottare il codice di comportamento del dipendente pubblico e di nominare il Responsabile della prevenzione della corruzione.
In sostanza, non si può sfuggire. Questi enti, nonostante i tentativi messi in campo per eludere la legge, si devono “mettere in pari”.
Ci preme di rivolgere al Dottor Cantone una precisazione. Nella lettera da noi inviata all’ANAC abbiamo fatto riferimento ad alcuni soggetti, che siedono anche in Parlamento, rispetto ai quali valutiamo esistano gli estremi dell’incompatibilità-inconferibilità di incarichi. La decisione di fare nomi e cognomi non è stata casuale, ma poggia sul principio in base al quale l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha il compito di esprimere le proprie valutazioni anche rispetto ai singoli casi. Ci auguriamo dunque che le questioni da noi sollevate in breve tempo saranno oggetto di ulteriori approfondimenti da parte dell’ANAC. Per quanto attiene le nostre facoltà, manterremo alta l’attenzione su questi temi anche in sede parlamentare e offriamo al dottor Cantone il nostro sostegno e la nostra piena disponibilità a collaborare”.
Deputati del M5S in Commissione Affari Sociali

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