Non ho insultato nessuno. Non ho urlato (perlomeno esteriormente) la nostra rabbia di cittadini calpestati. Ho portato rispetto alla Presidente, alla maggioranza, alla Camera dei Deputati. Nessuno, stavolta, può strumentalizzare le mie parole.
Ho solo parlato del paese reale, dell’Italia reale. Di 6 milioni di poveri. Di vecchietti costretti per campare a fare da vedette per gli spacciatori. Di giovani che mandano curricula in India e vengono presi nei call-center a Mumbai. Di cinquantenni sbattuti fuori dal mondo del lavoro senza alcuna possibilità immediata di farvi ritorno.
Ma possibile che altri deputati non abbiano il cuore distrutto come il nostro nel leggere le storie di ordinaria disperazione italiana? Ma possibile che escludano a priori come soluzione il reddito di cittadinanza solo esclusivamente perché lo propone il M5S?
Il reddito di cittadinanza non è soltanto uno strumento per ridare dignità a milioni di italiani, è soprattutto il modo per affrancarli dal ricatto delle mafie, diventate ormai grandi uffici di collocamento criminale che agiscono indisturbati sul nostro territorio e che sfruttano la povertà a loro piacimento. E perché nessuno le disturba? Perché ricambiano la partitocrazia (nella legge di stabilità Renzi toglie risorse all’autorità anti-corruzione) con migliaia di voti ottenuti.
Il nostro è un popolo che va liberato così come vanno liberati i nostri colleghi della maggioranza dalla loro malattia interiore: quella di ritenersi migliori dei cittadini, di ritenere la Camera dei deputati il centro del mondo e la politica la sola realtà esistente in Italia!
Alessandro Di Battista