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Sibilia (M5S): “Ex Irisbus, gestione con troppe ombre”.

Carlo SibiliaIl deputato interroga il ministro sulle risorse concesse alla Fiat Iveco

Sulla cessione dello stabilimento ex Irisbus, da parte del gruppo Fiat Iveco, in favore della cordata composta da King Long Italia e Finmeccanica, interviene il deputato cittadino del Movimento 5 Stelle, Carlo Sibilia.
Il parlamentare, nell’augurare ai lavoratori una conclusione positiva e rapida della vertenza alla luce delle recenti dichiarazioni del Ministro Lupi sullo stanziamento di una cospicua somma di denaro prevista nella legge di stabilità a copertura di una buona parte del piano di investimento, sottolinea un altro aspetto della vicenda dello stabilimento di Valle Ufita: quello delle risorse assegnate negli anni ad aziende industriali che, alla fine, hanno lasciato gli insediamenti realizzati. <<Nel corso degli anni  il gruppo Fiat è stato beneficiario di una notevole mole di soldi pubblici. Nello specifico – spiega il parlamentare avellinese – in base alla legge 183/76 sono stati concessi contributi per 14 miliardi 912milioni e 513mila lire cui se n’è aggiunto, sempre in base alla stessa legge, uno in conto interessi di un miliardo 277milioni di lire per un finanziamento agevolato di 4 miliardi 800milioni di lire.
In seguito ai danni provocati dal sisma del 1980, sempre il gruppo Fiat ha ottenuto la bellezza di nove irisbusmiliardi 834milioni e 500mila lire e non ha dovuto contribuire per niente alla realizzazione delle infrastrutture generali visto che lo stabilimento fu allocato nell’area industriale dell’Asi che le mise a disposizione gratuitamente>>.
<<Ho deciso, quindi – continua Sibilia – di presentare una interrogazione al Ministero dell’Economia e delle Finanze affinché il cittadino italiano sappia cosa il governo intende fare per ridare dignità all’immagine di uno Stato che pare serva solo quando elargisce contributi a fondo perduto. I comportamenti del gruppo Fiat Iveco, in questo caso, sono assolutamente irrispettosi nei confronti del Paese e non può avere più quelle protezioni politiche che hanno permesso tutto ciò.  Multinazionali che usufruiscono di fondi pubblici che hanno sedi e domicili fiscali all’estero e che sistematicamente trasferiscono la produzione in altri Paesi non sono più gradite. I provvedimenti, come quello inserito nella passata legge di stabilità che stabilisce la decadenza dai contributi per le imprese che delocalizzano nei Paesi extra Ue, sono sacrosanti e speriamo sanciscano la fine di questo malcostume>>. conclude il deputato 5Stelle.

Redazione
Il Mattino di Avellino 24.10.2014

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