La faccia tosta di certa gente non smetterà mai di affascinarmi. Dunque, riassunto delle ultime puntate: il Movimento 5 Stelle, che in passato di harakiri tattici ne ha fatti non pochi, congela giustamente le Quirinarie e dice a Renzi di fare i nomi. Quei nomi verranno poi proposti agli iscritti, come accaduto per esempio con Silvana Sciarra alla Corte Costituzionale, nome Pd eletta grazie ai voti del M5S dopo consultazione online. La mossa è spiazzante perché fa saltare l’alibi eterno secondo cui il Pd “non aveva alternative” se non quella di organizzare orge sfascio-costituzionali con Verdini. Poiché spiazzante, larga parte dell’informazione glissa sull’apertura 5 Stelle e glissa ancor di più sul silenzio di Renzi. Il quale, ovviamente, non ci pensa neanche a fare i nomi, perché ha già deciso l’obbrobrio (o il soprammobile) da mettere al Quirinale assieme al suo maestro Silvio. Capita poi che, oggi, il deputato M5S Di Battista ribadisca quello che tutti già sapevano, ovvero che loro al Nazareno non ci vanno. E non ci vanno non perché “non partecipano ai giochi”, ma perché hanno già chiesto a Renzi di fare i nomi (col rischio di dover poi appoggiare nomi indigesti come Prodi) e perché non amano i patti segreti a differenza dei renzusconani. Apriti cielo: subito è partita la grancassa mediatica secondo cui “I 5 Stelle si chiamano fuori”, “tengono i voti in frigo” e “costringono Renzi a tornare da Berlusconi”. Un totale stravolgimento della realtà. Un rincoglionimento sistematico delle masse. Per dirla col poeta: la faccia come il culo.
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