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PARCHEGGIO MULTIPIANO UN ANNO DI SEQUESTRO

parcheggio_sequestroDoveva essere realizzato in un anno ed invece a novembre il Parcheggio Multipiano è da un anno sotto sequestro preventivo.

Dopo il recente rinvio a giudizio, l’amministrazione comunale, che sembrava voler realizzare l’opera a razzo, ancora non ritiene opportuno rimuovere in via cautelare dall’incarico il R.U.P., pur avendo a disposizione altri tecnici comunali di provata esperienza.

Il Sindaco senza effettuare alcun accertamento amministrativo su quanto accaduto ha però, fin dallo scorso febbraio, impegnato ben 5.000,00 euro del Comune per far presentare istanza di dissequestro del cantiere, ISTANZA MAI INOLTRATA e non ne cogliamo il motivo.

Così come non capiamo perchè il Sindaco Farina mentre dichiara “che se non dovesse esserci il dissequestro del cantiere, l’impresa appaltatrice dei lavori potrebbe chiederci i danni” e chiede confusamente (non si sa a chi, forse ai magistrati) di “recuperare giudizio e porre fine alla politica degli ostacoli”, a tutela delle casse comunali, NON SI È COSTITUITO PARTE CIVILE NEL PROCESSO!

Pertanto, invocando uno sorta di “Sblocca Parcheggio” invitiamo il Sindaco a
sostituire il R.U.P. avendo disponibili tecnici comunali di provata esperienza
– inoltrare presso le sedi competenti la richiesta di dissequestro dell’area
– comunicare al consiglio comunale ed ai cittadini di Caposele le proprie intenzioni su tale clamorosa vicenda

Speriamo che il Sindaco non perseveri con discutibili risposte tipo….

….Il parcheggio multipiano è stato “oggetto della campagna elettorale dello scorso anno. In quell’occasione il popolo ci ha dato ragione facendoci vincere con un vero e proprio plebiscito. Ecco perché non accettiamo critiche strumentali da parte di nessuno”. Punto!

One Reply to “PARCHEGGIO MULTIPIANO UN ANNO DI SEQUESTRO

  1. Chi nega la ragione delle cose, dimostra la sua ignoranza.

    Sapevamo che era una promessa elettorale, perseverata nonostante gli illeciti amministrativi, peraltro dimostrati dalla magistratura.
    Queste non sono critiche, si chiama rinvio a giudizio, a cui farà seguito la condanna.

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