Salzarulo: <<Situazione intollerabile la magistratura farà piena luce>>
Il caso Ofanto finisce in Procura, con i magistrati avellinesi pronti ad indagare in merito ai fenomeni di inquinamento del fiume.
Lo scorso 15 agosto, in località Mulinello, è stata registrata una inspiegabile moria di pesci, trovati immobili lungo il letto del bacino, frequentato da curiosi e da abitanti del luogo. I residenti, dopo aver segnalato la questione alle autorità, si sono rivolti a Rodolfo Salsarulo, sindaco di Lioni, che ora chiede chiarezza su una vicenda che lascia perplessa e non poco la comunità dell’Alta Irpinia. <<Vogliamo chiarezza. Abbiamo il diritto di sapere cosa succede nelle nostre acque. Siamo certi che la magistratura risolverà il caso>>. A causa dell’inquinamento, infatti, sono state bloccate sia le attività legati all’agricoltura, in particolare l’irrigazione dei campi, sia quelle della pesca, sport molto diffuso nella zona. <<In questo modo, si colpisce un’intera economia. E’ giusto che si capisca cosa si sta verificando>>. I contadini, intanto, continuano a organizzarsi in maniera autonoma, attraverso appositi recipienti, in modo da continuare le loro attività. Anche i pozzi, presenti nella zona, stanno dando un importante aiuto, fino a quando non si risolverà la questione, su cui ancora non si hanno delucidazioni in merito ai tempi. L’amministrazione di Lioni, insieme alle altre istituzioni, presenti sul territorio, a breve organizzerà un tavolo tecnico affinchè si possa fare chiarezza sulla vicenda, che tocca più municipalità dell’Irpinia. <<E’ un problema che riguarda tutta la zona e non singole comunità o singoli individui. E’ necessario organizzarci e non rimanere inattivi, rispetto ad un caso così serio. Il nostro dovere è tutelare la popolazione. Siamo certi che la giustizia, farà il suo corso>>.
Il caso Lioni, però sembra non essere l’unico. Non mancano lamentele in merito ai controlli. L’Arpac, comunque, sta continuando le indagini e lo stesso vale per l’azienda sanitaria locale e per gli altri enti preposti. Nella zona, inoltre si stanno organizzando diversi ambientalisti, per far emergere la delicata vicenda, in modo da portarla sotto i riflettori dell’opinione pubblica. Varie le segnalazioni anche sui social network. Il tratto interessato dalla misteriosa moria resterà ancora bloccato per tutte le attività, in modo da consentire a chi di dovere di effettuare le indagini. Oltre la parte del fiume toccata dalla moria, infatti, potrebbero venir fuori anche altri casi di inquinamento ambientale, che non riguardano il solo tratto sotto inchiesta, ma che finirebbero con l’interessare un perimetro più vasto, toccante numerose comunità. I volontari, presenti nella zona, riferiscono, infatti, di aver trovato già altri pesci morti al di là del bacino interessato. A confermarlo, è l’ambientalista Virginiano Spiniello. <<L’ecosistema dell’Ofanto inquinato non è una novità. Da anni, riceviamo segnalazioni ed a dirlo sono anche i dati forniti da Legambiente, che più volte ha messo in risalto la questione. L’inquinamento è costante e potrebbe avere qualche legame con i nuclei industriali, presenti nella zona. Abbiamo ricevuto appelli da diverse comunità, anche come quella di Calitri, particolarmente attiva, grazie ad un folto gruppo di ambientalisti che da mesi sta monitorando l’Ofanto>>. L’attivista rimarca preoccupazioni anche rispetto alla potabilizzazione dei bacini che si trovano nella vicina area di Conza. <<Prima di effettuare un’operazione del genere, bisogna avere tutte le dovute garanzie>>. Spiniello non manca di offrire collaborazione alle istituzioni, presenti sul territorio. <<Dobbiamo fare squadra per far sì che si possano evitare questioni del genere. Vogliamo più controlli e chiediamo maggiore attenzione da parte di tutti>>.
I fascicoli della Procura di Avellino, probabilmente, apriranno nuovi scenari rispetto ad una questione, su cui restano ancora molti dubbi e che rappresenta l’ennesima minaccia per un’area a forte vocazione naturalistica, dove l’acqua svolge un ruolo fondamentale, rappresentando un indotto ed una fonte primaria di economia.
di Edoardo Sirignano
ll Mattino di Avellino 10.09.2014