Carlo Sibilia (M5S) analizza il momento politico-amministrativo di Avellino .“Rimpasto o azzeramento? E’ il modo per riciclare le stesse persone”
Nei giorni scorsi era finito un po’ sbertucciato sui giornali (maligni e mercenari, of course) per la soluzione che aveva lanciato per fermare i massacratori dell’Isis: giubbotti antiproiettili per la popolazione civile.
In realtà, voleva dire che la storia in quella parte di Medio Oriente viene da lontano e che altre armi sul campo no l’avrebbero che aggravata. Carlo Sibilia, deputato Cinqure Stelle, è attivissimo, oltre che nelle plateali proteste, come quella di salire sul cornicione di Montecitorio, nella commissione Esteri della Camera. Avellino non è il Medio Oriente ma i conflitti non mancano.
Partiamo da qui, allora.
Lo stato dell’arte è sotto gli occhi di tutti. Non si vedono miglioramenti all’orizzonte, soprattutto dal punto di vista della qualità sociale e delle prospettive per il futuro. Ad Avellino c’è il tasso di disoccupazione giovanile più alto d’Italia. Certo, le responsabilità sono tante e numerose ma il sindaco Foti si pone in perfetta continuità.
Ma sembra che intenda darsi da fare, intanto partendo dalla sua giunta.
Benché qui e altrove siamo l’unica opposizione, prima della pausa estiva lo abbiamo incontrato per dirgli che su iniziative positive, il M5S ci sarà sempre. Che lui voglia azzerare, è un conto. Che il suo partito glielo lasci fare, un altro. Credo che anche stavolta, il Pd farà da tappo.
Non accadrà nulla, dunque?
Questa situazione produrrà confusione nei cittadini e approderà ad un nulla di fatto.
Al sindaco viene consigliato di lanciare un patto alla città piuttosto che finire intrappolato in Consiglio comunale.
Ho letto le riflessioni degli intellettuali sul vostro giornale. Con tutto il rispetto ma siamo al cane che si morde la coda. Ci rendiamo conto che c’è bisogno di una svolta ma tutti quanti continuiamo a chiederla alle persone sbagliate, a quelle che la svolta non possono farla pena la loro messa in discussione.
La svolta si compie scardinando il consociativismo che è il vero danno per la nostra città e per la provincia. Rimpasto, azzeramento finiscono per essere il meccanismo nel quale ruotano le stesse persone. Detto questo, non saremo noi a ballare sulle rovine. Nel momento in cui ci verrà chiesto di fare proposte (e ne abbiamo fatte tante che giacciono dimenticate in Comune), noi ci saremo. Vorrei segnalare anche che paradossalmente, la nostra situazione di arretratezza in questa fase storica può diventare un vantaggio. Che è quello di poter ripartire avendo un sistema che di fatto è già azzerato.
Resta il fatto che la vostra agibilità politica, non prevede compagni di viaggio, benché su non pochi contenuti potreste trovare interlocutori nel centrosinistra e nella sinistra.
Da anni, mettiamo in discussione un sistema; quello fondato su destra, centro, sinistra. Bisogna uscire dalla gabbia delle ideologie, abbandonare quel mantello di purezza morale ed etica che deriverebbe da una specifica appartenenza. Faccio un esempio: al sindaco Foti ho detto che possiamo darci una mano se l’obiettivo è quello di poter far crescere i nostri figli in questa città. Voglio dire che la nostra disponibilità a ragionare su una programmazione che valga il futuro c’è e aiuterebbe tutti ad uscire dal pantano. Anche gli appelli non bastano più e ancor meno giochi e giochini e patti vari. Avellino finirà col restare con un pugno di mosche in mano.
Alle elezioni della Provincia, come vi muoverete?
Non ci saremo. Avevamo chiesto l’abolizione. Coerentemente non parteciperemo, anche perché è una elezione indiretta e non abbiamo consiglieri comunali. Ma dopo, sui soldi che arriveranno, controlleremo eccome!
L’obiettivo più vicino resta quello delle regionali.
Come sempre, e come solo noi facciamo, faremo le regionalie sul blog di Beppe Grillo. Molto presto sul blog faremo le regionalie. E comporremo le liste di cittadini che anche nel consiglio regionale della Campania sapranno rappresentare al meglio le comunità e i territori.
I rapporti con gli altri parlamentari irpini?
La vicenda Irisbus è da prendere a modello. Sulle grandi tematiche, si riesce a lavorare insieme. Poi però bisogna fare i conti conil peso politico dell’Irpinia o meglio, quanto peso ha perso in questi anni la nostra provincia. Così diventa più difficile far passare la soluzione che serve
(n.v.)
Il Quotidiano del Sud 06.09.2014