“Le norme contenute nello sblocca Italia confermano la volontà politica del Governo Renzi: favorire lo sfruttamento delle fonti fossili a discapito dei territori e dell’ambiente.
La conferma arriva da una prima lettura del provvedimento circolata fuori sacco e dalla quale si apprendono importanti novità, in particolare per favorire le attività estrattive di idrocarburi nella terra ferma del territorio nazionale a discapito delle economie locali come turismo e agricoltura che mal si conciliano con l’estrazione petrolifera.
Con lo sblocca Italia si sostituiscono le vecchie fasi di prospezione, ricerca e coltivazione con una concessione unica della durata di 30 anni, 10 in più rispetto alla normativa precedente, semplificando le procedure e allungando i tempi per il quale è possibile esercitare l’attività estrattiva sul territorio perfino con proroghe che potrebbero arrivare fino a 50 anni. Inoltre viene accentrato il potere autorizzativo per la Valutazione di impatto ambientale dei progetti dalle Regioni al Ministero dell’Ambiente: entro 90 giorni le Regioni dovranno inviare al Ministero tutte le istruttorie dei titoli vigenti e dei procedimenti in corso.
Un duro colpo di mano alle amministrazioni territoriali e locali per favorire le attività delle compagnie petrolifere e compromettere lo sviluppo dell’economie locali del settore agricolo e turistico, fortemente legate alla valorizzazione e alla tutela della bellezza del territorio e del paesaggio.
Il futuro del nostro Paese non può essere distorto dall’incapacità del Governo Renzi di non voler vedere oltre le vecchie logiche di potere, nel quale si continua a tutelare un gruppo di interesse particolare senza guardare al resto del Paese fatto di industrie, imprese e giovani che vogliono costruire il loro futuro.
Domani Renzi avrebbe fatto più bella figura se avesse posto al centro del dibattito politico la necessità per l’Europa di adottare dei target vincolanti al 2030 sulla riduzione dell’emissioni, sul risparmio energetico e la produzione delle energie rinnovabili per rilanciare la creazione di lavoro e occupazione proponendo un nuovo modello di sviluppo industriale ed ecologico, come sta facendo la Germania, la Danimarca e gli altri Paesi europei, che dal nostro attaccamento al fossile conseguiranno un ulteriore vantaggio tecnologico ed economico”. Gianni Girotto, M5S Senato