Nella seduta di ieri mattina, durante la quale si discutevano le mozioni sulla “promozione di un Patto globale per il cibo per Expo 2015”, il Senato haapprovato anche la mozione M5S. Questi gli impegni che il Governo Renzi dovrà rispettare:
1) porre in essere concrete iniziative al fine di incrementare, e indurre a farlo gli altri Paesi sviluppati, la quota di aiuti ufficiali da destinare all’agricoltura dei Paesi in via di sviluppo, anche con la proposta di incentivi per l’adozione, da parte dei Governi, di modelli di produzione che capitalizzino le risorse naturali senza depauperarle, che non solo si adeguino al cambiamento climatico ma contribuiscano a frenarlo;
2) attuare una collaborazione a livello europeo contro la speculazione agricolapromuovendo iniziative che possano arginare la volatilità dei prezzi delle materie prime agricole;
3) avviare le procedure per attivare la clausola di salvaguardia contro la coltivazione OGM così come previsto dall’articolo 23 della direttiva 2001/18/CE, per il mais MON 810, prorogare la scadenza del decreto interministeriale del 12 luglio 2013, che vieta la coltivazione del MON 810 al 31 dicembre 2015, in attesa della clausola di salvaguardia, ed estenderlo a tutti i prodotti transgenici autorizzati e autorizzandi da parte della Commissione europea e da tutte le istituzioni dell’Unione preposte alle autorizzazioni;
4) introdurre un severo ed efficace impianto sanzionatorio contro la semina di OGM e la coltivazione del mais MON 810;
5) porre in essere interventi finalizzati a sanare le dinamiche produttive da cui deriva un eccessivo spreco di prodotti alimentari prima che questi vengano consumati, e un eccessivo costo di materie prime e lavorati per l’energia richiesta dal solo trasporto, favorendo i consumi a chilometro zero e la produzione locale anche nella grande distribuzione;
6) rivedere la politica distributiva con aggravi fiscali per le merci prodotte con poco rispetto dell’ambiente e riduzioni fiscali per le colture biologiche di qualità;
7) favorire l’eco-conversione, anche parziale, della zootecnia e agricoltura in carpotecnia sostenibile (biodinamica) tramite incentivazione fiscale all’impresa zootecnica o agricola;
8) aumentare i fondi all’università e agli altri organismi di ricerca al fine di assicurare la preparazione dei professionisti del domani, sia in ambito sanitario, veterinario ed agrario;
9) in linea con quanto proposto dalla Commissione europea nel libro bianco dal titolo “Una strategia europea sugli aspetti sanitari connessi all’alimentazione, al sovrappeso e all’obesita?”, con il quale si auspica un approccio integrato, che coinvolga le parti interessate a livello locale, regionale, nazionale ed europeo al fine di contribuire a ridurre i rischi associati alle cattive abitudini alimentari e alla mancanza di attivita’ fisica, ad aiutare gli enti locali nell’opera di informazione dei cittadini, promuovendo il consumo dei prodotti locali e l’aggregazione sociale, a porre in essere apposite campagne informative anche attraverso il servizio pubblico radiotelevisivo, ad incentivare e sostenere nuove politiche di prevenzione primaria e secondaria all’interno del sistema sanitario nazionale e del sistema scolastico a partire dalla scuola di primo grado, anche in collegamento col progetto europeo ”Frutta nelle scuole”, tenendo conto dei recenti studi sul fruttarismo sostenibile, ed analoghi progetti alimentari scolastici;
10) promuovere, anche in collaborazione con le scuole di ogni ordine e grado, programmi e corsi di educazione alimentare, di economia ed ecologia domestica,per rendere il consumatore consapevole degli sprechi di cibo, acqua ed energia e dei loro impatti ambientali ed economico-sociali, anche al fine di dimostrare come rendere più sostenibile l’acquisto, la conservazione, la preparazione e lo smaltimento finale degli alimenti e, allo stesso tempo, incentivare, per quanto di propria competenza, iniziative finalizzate alla corretta comunicazione da parte della grande e piccola distribuzione nazionale delle modalità di conservazione dei cibi acquistati;
11) assumere iniziative per rivedere le regole che disciplinano gli appalti pubblici per i servizi di ristorazione e di ospitalità alberghiera, in modo da privilegiare le imprese che promuovono azioni concrete per la riduzione a monte degli sprechi, prevedendo e accordando la preferenza ad alimenti italiani e stagionali, e che pongono particolare attenzione alla grammatura, al contenuto calorico e alla rotazione del menù;
12) bloccare tutte quelle opere legate a Expo 2015 per le quali non sono stati assegnati appalti, quelle per cui non esistono rischi di pagamento penali e quelle i cui lavori verranno presumibilmente terminati a manifestazione conclusa, facendone venire meno funzionalità e motivo di esistenza.
Ecco gli interventi in aula dei nostri portavoce nel corso della seduta: