L’EX COMICO PUNTA A MIGLIORARE L’EVENTO DI SAN GIOVANNI DELL’ANNO SCORSO. E DA MILANO, ACCANTO A DARIO FO, RASSICURA: “ABBIAMO GIÀ VINTO, NON ABBIAMO BISOGNO DI VENDETTE”.
Adunata generale, con l’imperativo del “trionfo”. Perché al capo dei Cinque Stelle non basta una San Giovanni colma come l’anno scorso. Per il gran finale invoca “una piazza che non hanno mai visto”, così da battere sulla grancassa della vittoria. A sentirlo, certa, larga, definitiva. Stasera Beppe Grillo chiuderà la sua campagna elettorale a Roma, nella piazza rossa per definizione . Proprio quella che aveva già “espugnato” il 23 febbraio dell’anno scorso alla vigilia delle Politiche, riempiendola. OGGI CERCHERÀ IL BIS, dopo il comizio di ieri in piazza Duomo a Milano, sotto la pioggia. Ospite d’eccezione Dario Fo, “uno dei pochi uomini di cultura, che ha capito e amato subito il Movimento”. Sostenitore di peso, per il Grillo che ha assicurato: “Abbiamo già vinto, non abbiamo bisogno di vendette”. Poi il solito attacco alla stampa: “Ora mi danno la colpa dello spread, sanno che toglieremo i finanziamenti a questo schifo di informazione”. Ieri sera il suo blog ha punto in tempo reale Renzi, con un video che mostra piazza del Popolo con ampi vuoti. Nella sfida delle piazze incrociate, oggi Grillo rincorrerà il pienone assieme a Casaleggio. “A San Giovanni ci sarà anche lui con il berrettino, e io Casaleggio con il berrettino non me lo perderei” sogghigna il leader dell’M5S nel video-appello comparso ieri sul suo blog. Ma la serata sarà comunque nel segno dell’artista, al 18° comizio in 19 giorni. “Sono invecchiato di una ventina d’anni, ho fatto 700-800 km nel camper, sono frullato” spiega nel filmato con malcelata vanità. “Mai nella vita avrei pensato di andare anche a un metro di vicinanza da Bruno Vespa” quasi si giustifica. Rivendica: “Stiamo rovesciando un sistema, la gente capirà che questo è un treno che deve prendere assolutamente: o noi o loro”. E allora , ecco la chiamata alle armi. Dentro Cinque Stelle non tutti erano convinti della scelta di San Giovanni. Si temeva il paragone con il successo dell’anno scorso, e in diversi hanno spinto per chiudere a Torino o a Milano. Ma Grillo aveva deciso già mesi fa: “Chiudo a Roma”. I 5 Stelle parlano di una quarantina di pullman in arrivo da tutta Italia. Palco da 120 metri quadrati, con gru da 42 metri per riprendere la serata. Mobilitati 300 volontari. Previsti punti di accoglienza presso la stazione Termini e le fermate della metropolitana. Costo indicativo, oltre 50 mila euro. Possibile avversario, il tempo (cielo coperto, si teme un po’ di pioggia in serata). Obiettivo, raccogliere una folla. “Siamo 800 mila” gridò Grillo quel 23 febbraio. Ma a San Giovanni e dintorni possono entrare al massimo tra le 150 e le 200mila persone. La meta finale può essere quella, per il Grillo che già celebra: “Non vinceremo in un modo normale, ma con un trionfo”. Dal blog del fondatore, l’ideologo Paolo Becchi: “Renzi è il nipotino di De Mita, che non fu sconfitto dalla Sinistra bensì dal suo stesso partito, che lo sostituì con Forlani. Al premier anche una vittoria sul filo di lana potrebbe non bastare”.
È L’ENNESIMA PROFEZIA di sventura per il leader del Pd, dopo la “lupara bianca” evocata da Grillo e “la fine della carriera politica” prevista da Casaleggio. Mercoledì sera, proprio a “casa Renzi”, a Firenze, il leader di 5 Stelle ha rivendicato: “Il M5S è l’unico che porta avanti la questione morale di Berlinguer”. Poi ha preso in braccio Alessandro Di Battista, a imitare la foto di Benigni con l’ex segretario del Pci. Un dispetto al Pd, certo. Ma anche una strizzata d’occhio ai delusi di sinistra, dopo le bordate contro la “peste rossa”. Fissato il comitato elettorale per la sera del 25 maggio. Parlamentari e attivisti si ritroveranno in un hotel dell’Eur, a Roma. Grillo e Casaleggio non ci saranno.
di Luca De Carolis
Il Fatto Quotidiano 23.05.2014