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GRILLO VINCE LO SHARE (E PREOCCUPA GLI AVVERSARI)

beppe-grillo-porta-a-portaIL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SI COMPLIMENTA PER LO SHOW. PER B. È “UN ASSASSINO”.

 Alla fine si è preso pure un mezzo complimento dell’avversario, quello a cui aveva pronosticato una fine politica da lupara bianca. “Da Vespa abbiamo visto due consumati professionisti, in senso buono, che hanno fatto uno show straordinario. Certo, poi però bisogna fare politica…”. Firmato Matteo Renzi, diretto a Beppe Grillo. Nel martedì del post Porta a Porta, tra numeri che raccontano di uno share da primati e la ressa di commenti, il capo dell’M5S ostenta modi e parole da vincitore. Voleva parlare al pubblico sopra i 50 anni, la tradizionale riserva di caccia di Berlusconi. E ci è riuscito, raccogliendo davanti alla tv milioni di persone. Pazienza per le obiezioni fitte di numeri e dati di Vespa, chi se ne importa degli inciampi in diretta. “È andata benissimo” assicurano dallo staff di 5 Stelle, mentre il blog di Grillo celebra lo share “impressionante”, “il botto”. “La nostra gente sulla rete è contenta, e qualche altro voto lo avremo sicuramente guadagnato” riassume un parlamentare. Deve essere anche il sospetto di Berlusconi. Perché di prima mattina il Caimano spara come mai aveva fatto contro Grillo: “È un pregiudicato, un assassino che ha ucciso con colpa tre amici”. Aggiunge: “Se non lo pagavano in nero non faceva spettacoli”. Un attacco senza guantoni a chi, sbarcando da Vespa, ha invaso il suo territorio. Grillo replica presto: “Berlusconi dàamedell’evasore?Faremouna seduta spiritica, gli parlerò attraverso un medium. È un pover’uomo”. Quasi lo snobba. Uno dei tanti corollari dell’ennesima, lunga giornata del Grillo elettorale.IL LEADER DELL’M5S appare nei pressi della Camera poco dopo le 10.30. Deve presenziare al Restitution Day in piazza Montecitorio: la consegna al fondo per le pmi di un assegno da 5 milioni e 400 mila euro, ricavati da diarie e indennità non spese dei parlamentari (quello che aveva già mostrato da Vespa). Appena sceso dal taxi, si infila a sorpresa in un bar. Le telecamere lo inseguono dentro il locale. Lui rispunta fuori, e contrariamente alle (ultime) abitudini risponde ai cronisti. Camicia estrosa, occhiali da sole, pare calmissimo. Lo portano negli uffici di 5 Stelle, per un incontro preliminare con i parlamentari. Davanti all’ ascensore, si rivolge ai commessi: “Quando verremo qui ne licenziamo un pò di queste persone”. “Una battuta scherzosa a un commesso con cui ha confidenza”, stando allo staff di M5S. “Una battuta di cattivo gusto” secondo Laura Boldrini, che condanna con nota. La certezza è che Grillo passa qualche minuto su un divano, a conversare con deputati e senatori. “Da Vespa è andata bene” ribadisce. Racconta dell’sms della moglie, lunedì notte: “Quelli che ti amavano ti vorranno ancora più bene, mentre quelli che ti odiavano ti odieranno ancora di più”. Partono battute. “Abbiamo regalato una terza vita a Vespa” ride forte Grillo. Pochi minuti dopo è in piazza Montecitorio, sotto un sole equatoriale. Firma l’assegnone, si mette in posa. Poi si concede alle domande.Parla,alungo:“Pernoi sarà una marcia trionfale, mentre per Renzi questi sono gli ultimi giorni di Pompei, lui è solo un ragazzo mandato allo sbaraglio”. Disegna il post-voto: “Se vinciamo le elezioni europee andremo pacificamente sotto il Quirinale per chiedere le dimissioni del presidente della Repubblica. Questa presidenza è delegittimata e non ce andremo più via da lì finché non si dimette”. Da Berna, il capo dello Stato risponderà così: “C’è libertà di parola”. Grillo precisa: “Se si va alle Politiche avremo già pronta la squadra di governo”. Poi riparte, verso Pescara.

NEL POMERIGGIO è davanti al tribunale, assieme a Luigi Di Maio, per la messa all’asta della casa di un imprenditore, a cui Equitalia avrebbe pignorato la casa (l’ente nega in un comunicato). Folla enorme. Ma all’asta non si presenta nessuno. E lui annuncia: “Faremo una colletta per pagare i debiti di quest’uomo”. Quindi sono bordate contro Equitalia, di cui M5S chiede l’abolizione con apposito ddl: “È l’usura dell’anima, un baraccone che va chiuso. Impediremo tutte le aste delle case pignorate”. In serata, comizio in piazza 1° maggio. Grillo sale sul palco canticchiando un motivo blues, suonato dal gruppo di spalla. In maniche di camicia, attacca: “Da Vespa non ho voluto infierire, lì hanno il pubblico pagato. Questa è una rivoluzione felice, sono stato da lui senza vomitare”. Scherza: “Io non su un capo, sono solo un garante, mi rottamerete”. Esagera, ringhiando all’operatore di Sky: “O riprendi la folla o tiri giù la telecamera”. Poi se la prende con il sindaco, per i lampioni spenti: “Mascia, Mascia, potevi lasciare un bel ricordo”. Oggi sarà a Firenze, il-campo avversario.

di Luca De Carolis
Il Fatto Quotidiano 21.05.2014

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