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Liste per l’Europa, arriva la carica degli impresentabili

Europee-2014OGNI PARTITO MANTIENE IL SUO DRAPPELLO DI SOSPETTI MAFIOSI, CORROTTI E MANGIATORI DI SOLDI PUBBLICI.

 Quanti impresentabili, nelle liste per le prossime elezioni europee. Forza Italia candida Fabrizio Bertot, ex sindaco di Rivarolo Canavese, Comune sciolto per mafia. Secondo la Direzione distrettuale antimafia, Bertot sarebbe il beneficiario del voto di scambio mafioso organizzato dal suo segretario comunale in combutta con un imprenditore calabrese e i vertici della ‘ndrangheta di Torino (già condannati per voto di scambio). Guido Podestà, presidente della Provincia di Milano, è a processo per le firme false presentate a sostegno del listino Formigoni alle Regionali del 2010. Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi è sotto inchiesta per abuso d’ufficio a Tempio Pausania per la nomina del presidente dell’Autorità Portuale di Olbia. Giampiero Samorì, candidato di Forza Italia nel Nord Est, è accusato di associazione a delinquere insieme ad altri imprenditori per la bancarotta della Banca Tercas. Fratelli d’Italia candida Agostino Ghiglia, condannato nel 1986 a nove mesi di reclusione senza condizionale per un’aggressione fascista a due studenti fuori dal liceo Volta di Torino. Si autocandida il fondatore del Movimento Bunga Bunga, Marco Di Nunzio, indagato a Mantova per firme false. È candidato anche Davide Vannoni, inventore del metodo Stamina e sotto indagine per la sua gestione del trattamento per le malattie neurodegenerative. A metterlo in lista il movimento politico Io cambio-Maie (Movimento associativo italiani all’estero).Forza Italia candida, al Sud, Clemente Mastella, che nei giorni scorsi è stato rinviato a giudizio per associazione a delinquere, in qualità di capo di un partito considerato alla stregua di un clan. Raffaele Fitto, ex ministro ed ex presidente della Puglia, in primo grado è stato condannato a 4 anni di reclusione per corruzione , illecito finanziamento ai partiti e abuso d’ufficio.Anche il molisano Aldo Patriciello è un condannato in via definitiva a 4 mesi per finanziamento illecito.  Il Nuovo Centro-destra candida Lorenzo Cesa: arrestato nel 1993 e condannato in primo grado a 3 anni e 3 mesi per corruzione aggravata nello scandalo Anas (mazzette per 30 miliardi di lire) e poi salvato da un cavillo e dalla prescrizione. Poche settimane fa Cesa è stato coinvolto nell’inchiesta di Napoli sulle mazzette agli ex vertici di Finmeccanica. Giuseppe Scopelliti, dimissionario presidente della Regione Calabria, è stato condannato in primo grado a 6 anni di reclusione per abuso d’ufficio e falso in atto pubblico. Paolo Romano, presidente del consiglio regionale della Campania, è indagato per peculato, per rimborsi non documentati per circa 22 mila euro.   Per Fratelli d’Italia corre Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma, indagato per finanziamento illecito ai partiti per un appalto relativo a un sondaggio sulla qualità dei servizi scolastici. Antonio Iannone, presidente della Provincia di Salerno, è indagato per la gestione dell’Asl e del Cofaser. Il Partito democratico candida, al Sud, Andrea Cozzolino. Non è indagato, ma su di lui di recente Roberto Saviano ha scritto un tweet al veleno, ricordando che il Pd non ha mai fatto chiarezza sui presunti brogli che avvelenarono le primarie per il sindaco di Napoli del 2011, vinte dal rampollo di Bassolino e poi annullate da Bersani. Nicola Caputo, consigliere regionale della Campania, è invece finito nello scandalo dei rimborsi allegri per una fattura di circa 21 mila euro. Anna Petrone, consigliere regionale della Campania, è indagata per peculato nell’inchiesta sui rimborsi facili, per una somma di circa 11 mila euro. Giosi Ferrandino, ex sindaco di Casamicciola e attuale sindaco d’Ischia, è stato raggiunto da una richiesta di rinvio a giudizio per la vicenda della costruzione di una caserma forestale nel bosco della Maddalena, a Casamicciola, su una particella catastale diversa da quella che era stata originariamente destinata dal Comune.
di Andrea Giambartolomei Vincenzo Iurillo e Diego Pretini
Il Fatto Quotidiano 18.04.2014

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