Tutti vogliono il “cambiamento”, ma non tutti i cambiamenti sono positivi. Gran parte delle riforme di Renzi sono false quando non disastrose. Se gli italiani le conoscessero nel dettaglio, non sarebbero certo così entusiasti come sembrano. La fredda cronaca.
1)
Abolizione delle Province. Falso. Il ddl Delrio ingarbuglia ulteriormente le cose, crea 25mila nuovi consiglieri e 5mila assessori in più. Non abolisce le Province, ma crea casomai nuove
Città Metropolitane. Delrio parla di 2 miliardi di risparmio. Falso: la Corte dei Conti ha stimato il risparmio al massimo in 35 milioni di euro.
2) Lotta alla mafia. Renzi si è laureato in Giurisprudenza per tributo a Falcone o Borsellino, ma non sembra. Come ulteriore favore ad Alfano e dunque a Berlusconi, sta operando per annacquare il 416ter del codice penale, quello sul voto di scambio politico/mafia. Renzi intende eliminare la sanzione per il politico che si mette a disposizione delle cosche e lasciando unicamente la sanzione per lo scambio voto/denaro o voto/altra utilità. Renzi si sta così limitando a riproporre una norma che è risultata sinora del tutto inutile al contrasto degli accordi politica/mafia.
3) 80 euro in busta paga a chi prende meno di 25mila euro annui. Falso. Renzi lo aveva promesso nel corso della conferenza stampa con le slide dell’Esselunga, ma quell’aumento mensile da maggio sembra già diventato un bonus una-tantum.
4) Abolizione del reato di clandestinità. Falso. La Svuota Carceri è una legge delega che depenalizza molti reati indistintamente, anche contro la pubblica amministrazione (peculato e abuso d’ufficio). Sel aveva proposta un emendamento singolo che aboliva (e non si limitava a depenalizzare) il reato di clandestinità. Chi lo ha votato? Solo Sel e M5S. Il Pd ha votato contro. La Svuota Carceri è stata votata da tutti tranne che Fratelli d’Italia, Lega e M5S (che l’aveva votata al Senato turandosi il naso o così dicono, sperando che alla Camera potesse migliorare: una tattica che non convince). M5S non ha votato “contro l’abolizione del reato di clandestinità”, come vi raccontano, anzi è stata l’unica con Sel a votarla. La Svuota Carceri si limita a depenalizzare il reato, tramutandolo in illecito amministrativo. Non solo: è una legge delega, l’ennesima. Tramite questo emendamento-macedonia, che contiene tutto e il suo contrario come quelli su femminicidio o Imu-Bankitalia, il Parlamento rinuncia al suo ruolo un’altra volta e delega il Governo. Quindi? Quindi il governo ha otto mesi di tempo per depenalizzare quei reati. Al momento no ha depenalizzato un bel nulla (qualcuno lo dica a Salvini). E’ solo una promessa. Un’altra delle tante.
5) Le auto blu su Ebay. Per 100 vendute, Renzi ne riacquista 1300 o giù di lì.
6) Questione morale: inesistente. Barracciu è ancora sottosegretaria, Del Basso De Caro è ancora sottosegretario, l’autorizzazione a procedere per la Brambilla è stata negata anche dal Pd. E per decenza non parlo di Genovese. I renzini fanno a gara per andare a vedere il film su Berlinguer di Veltroni, ma dimostrano di non averci capito nulla.
7) Legge elettorale: è una schifezza, persino peggiore del Porcellum. Infatti l’ha scritta Verdini. Ci sono tre soglie di sbarramento (4.5, 8, 12%). Ci sono ancora i listini bloccati. Non ci sono le preferenze. Ci sono ancora le multicandidature (in 8 collegi). C’è uno spaventoso premio di maggioranza, che regala una maggioranza bulgara alla Camera se al primo turno prendi il 37% ma che non garantisce la governabilità se vinci al ballottaggio col 50% più uno. E’ una legge elettorale folle e scriteriata, praticamente incostituzionale, e infatti Renzi ne sta rallentando l’approvazione per poter usarla subito dopo la promulgazione definitiva con un voto anticipato (a metà 2016) che non dia il tempo alla Consulta di reputarla incostituzionale.
8) Titolo V della Costituzione: è vero che va cambiato, ancor più dopo la Bassanini del 2001, ma la riforma renzina ne ripete drammaticamente le storture. Il malfunzionamento riguarda il riparto di competenze tra Stato e regioni, ma la riforma ne reitera le patologie. Così il costituzionalista Gianluigi Pellegrino: “E loro (i renzini, NdR) cosa fanno? Prendono questo sistema fallimentare (del Titolo V, Ndr) e lo usano per decidere quali di questi complicati iter legislativi vada eseguito e se scatta o no il vincolo determinato dall’intervento del Senato“.
9) Snellimento del sistema di approvazione leggi. Falso. La nuova riforma prevede addirittura 12 modi diversi per approvare una legge e non snellisce nulla. Casomai incasina. Peraltro, quando il Parlamento ha voluto, è stato velocissimo anche con il bicameralismo. Il Lodo Alfano, una schifezza inaudita, è stato approvato in venti giorni.
10) Dicono: “N
on volete le riforme, siete immobilisti”. Falso: le riforme servono, ma vanno fatte bene. E dunque vanno fatte da gente competente, mica dalle Madia. Per esempio: conferma di due camere elettive ma con due ruoli diversi tipo Stati Uniti. Dimezzamento del numero di deputati e senatori. Dimezzamento degli stipendi. Dimezzamento delle indennità. Miglioramento del riparto di competenze tra Stato e regioni. Limitazione al ricorso smodato alla decretazione d’urgenza. Così vorrebbe Civati, così vorrebbe Grasso (orrendamente “minacciato” dalla Serracchiani). Così vorrebbe Chiti, così vorrebbero i 5 Stelle. Ma Renzi e i suoi vanno in direzione opposta.
11) Renzi sta spingendo per un monocameralismo spinto che si confà come una sorta di dittatura del premier. Il monocameralismo in sé non è un male, ma lo diventa con una legge elettorale vergognosa, la mancanza di una legge sul conflitto di interessi e la mancanza di una seria legge anticorruzione. Renzi sta concretizzando il sogno piduista di Gelli e Berlusconi.
12) Rodotà, uno dei firmatari del sacrosanto appello di Libertà e Giustizia, nel 1985 era d’accordo con il monocameralismo. 1) E che ci importa? 2) Era un’Italia diversa, c’era il proporzionale e quella proposta aveva comunque dei seri contrappesi. 3) Anche Nicodemo ha cambiato idea: due anni fa diceva che Renzi era finito. Anche la Picierno ha cambiato idea: neanche un anno fa diceva che Bersani era Dio e Renzi un semi-bischero. Anche la Moretti ha cambiato idea (idem come la Picierno). Anche la Serracchiani ha cambiato idea: nell’ottobre del 2011 organizzava eventi con Civati a Bologna e il grido di battaglia era “Rottamiamo anche Renzi”. Devo continuare?
13) Le riforme di Berlusconi erano uguali o addirittura migliori di quelle di Renzi. Al tempo, giustamente, la sinistra scese in piazza per difendere la Costituzione. Ora no perché a mettere la firma sul progetto è uno che dice di essere quasi di sinistra. E allora stampa e tivù ci stanno. E’ la disinformazione, monnezza.
14) In quasi tutti i paesi c’è il monocameralismo. Sì, ma i padri costituenti italiani sapevano che da noi la democrazia è nata fragile. Abbiamo una pericolosissima propensione alla dittatura, all’infatuazione per l’uomo (bischero) della Provvidenza, alla fascinazione per il citrullo unto dal Signore. E allora hanno creato il bicameralismo e l’articolo 138 che ne costituisce l’architrave (quell’architrave che tutti, tranne M5S e qualche cane sciolto di Sel, volevano cancellare d’estate). Si torna lì: il problema sono i contrappesi. Che la riforma renzina elimina, aprendo la strada a una svolta palesemente autoritaria.
15) Però almeno con Renzi si risparmia. Falso. Perché il Senato rimane. Non viene cancellato ma reso inutile. Una “Camera delle autonomie” che costerà comunque tanto. Renzi ha parlato di 1 miliardo di risparmi, ma quello effettivo sarà inferiore ai 100 milioni.
16) La “Camera delle autonomie” concepita da Renzi è un dopolavoro di inquisiti. 148 componenti. 42 membri di diritto (Presidenti di Regione e sindaci dei capoluoghi di regione). 80 cooptati (due sindaci per regione e due sindaci di capoluoghi). 21 nominati dal Quirinale (si presume gente alla Amato o Violante, se li sceglierà Re Giorgio). E 5 senatori a vita. Allo stato attuale, buona parte di questi potenziali non-senatori è inquisita. Gente tipo Cota, Formigoni, Scopelliti o Chiodi. Un bel gruppettino di anime candide, che andrebbero in Senato a svernare e bivaccare, potendo votare solo per materie quasi sempre marginali e dividendosi tra un impegno istituzionale e l’altro. Facendo male sia l’uno che l’altro.
17) Renzi dice che “il paese vuole riforme”. Sì, ma quali? Chi ha eletto Renzi? Chi gli ha dato mandato di sventrare la Costituzione? Può un parlamento di nominati, eletto con legge incostituzionale, modificare la Costituzione? Come può una Boschi arginare un Calamandrei? Come può un premier eletto da nessuno cambiare radicalmente le regole con un condannato in via definitiva, interdetto da tutto, che non può neanche votare ma può decidere come voteranno tutti gli italiani? Stiamo scherzando?