Noto che nel dibattito sulla riforma costituzionale del Senato, i difensori della stessa cercano di far prevalere la propaganda («innovatori versusconservatori»), il ricatto («o si fa così o me ne vado») e l’attacco personale («Grasso lobbista dei senatori») ma parlano pochissimo dei contenuti della riforma stessa.
Curioso, perché un pragmatico confronto senza pregiudizi ideologici dovrebbe passare proprio attraverso i contenuti, no?
Ad esempio:
Vi pare una buona idea che un Senato non eletto dai cittadini ma scelto autonomamente dai partiti sia decisivo nell’elezione del presidente della Repubblica?
Vi pare una buona idea che un organo completamente calato dall’alto possa approvare o bloccare leggi costituzionali?
Vi pare una buona idea che in questo nuovo Senato ci siano 21 membri scelti d’imperio dal presidente della Repubblica? Oh, 21 persone su 148 sono un gruppo che vale il 15 per cento e che qui viene scelto totalmente da una sola persona.
Vi pare una buona idea che un sindaco, anche se trombato nel suo comune al secondo giro, continui poi a far parte di questo Senato oltre la durata del suo incarico di sindaco, cioè quando non rappresenta proprio più nessuno?
Vi pare una buona idea che un sindaco che invece è ancora in carica nel suo Comune faccia il sindaco part time perché deve stare due o tre giorni a settimana a Roma a fare il senatore?
Ecco, ci credo che parlano pochissimo dei contenuti: sembrano scritti dal dottor Stranamore e da uno sciamano araucano durante una nottata allucinogena.