Marine Le Pen è solo un’altra rappresentante della vecchia politica. Noi siamo altro: un movimento nato dal basso, e un freno alla deriva verso l’estrema destra”. Luigi Di Maio, deputato di Cinque Stelle e vicepresidente della Camera, chiude a possibili intese con il Front National.
Le Pen afferma di non capire “l’odio di Grillo nei miei confronti”, e si mostra rammaricata“perché siamo d’accordo su molti punti, a partire dalla lotta all’euro”. Pare un appello.
Sono parole superficiali. In diverse interviste Le Pen ha parlato del Movimento con aria di sufficienza, senza conoscerlo. Mi ricordo quella con Servizio Pubblico, in cui mostrava di apprezzare più Renzi che i 5 Stelle: preferisce le strutture partitiche piuttosto che i movimenti.
Eppure ora vi lancia un amo.
Non lo raccoglieremo: noi siamo un movimento responsabile , nato dal basso. Il Front National invece è un partito che si muove con le dinamiche della vecchia politica. E noi siamo piuttosto allergici ai partiti.
Ma nel Parlamento europeo sarete costretti ad allearvi con altre formazioni.
Consulteremo i nostri iscritti sul web per decidere se iscriverci a un gruppo preesistente o crearne uno nuovo, per cui comunque servono 29 deputati di 7 paesi diversi.
Ipotesi: il web benedice l’intesa con il Front National. Cosa fareste?
Non credo proprio che il nostro portale apprezzerà il partito della Le Pen: conosco la sensibilità degli iscritti. E poi avremo tanti movimenti tra cui scegliere.
Il Partito dei Pirati nega una collaborazione con voi: “Troppe differenze, non amiamo il populismo”.
Non so neanche se loro ci saranno in Parlamento.
In tanti dicono che la vittoria del Front National sia un ottimo segnale per M5S.
Il Movimento va per la sua strada. Il nostro risultato si baserà sulla credibilità, sulla capacità di dimostrare che abbiamo fatto quanto promesso.
Ma che significato ha il successo della Le Pen?
Dimostra che avevamo ragione: abbiamo sempre detto che senza di noi l’Italia sarebbe scivolata verso una deriva di estrema destra, come Alba Dorata o il Front National. E quanto accaduto in Francia lo conferma. Cinque Stelle ha canalizzato l’insoddisfazione della gente in un movimento democratico.
Quello francese è solo un voto di protesta?
C’entra anche Hollande, che ha annunciato tanto ma non ha fatto niente, prostrandosi davanti alla Merkel. Mi ricorda Renzi.
In tanti continuano a definirvi come un movimento che oscilla verso destra.
Non vogliamo essere incasellati nell’ipocrisia di destra e sinistra, che non fanno quanto avevano annunciato: penso a Forza Italia, che non vota il taglio dell’Irap, o al Pd che non appoggia la riduzione delle spese militari. Il nostro obiettivo è fare cose utili ai cittadini.
Cinque Stelle è anti-europeista?
È una banalizzazione: noi siamo contro questa Unione europea, tenuta assieme dagli interessi delle banche, e a favore di un’Europa come una comunità. Vogliamo ridiscutere il Fiscal compact, combattere le grandi lobby, promuovere la solidarietà tra Stati.
Il Fatto Quotidiano 25.03.2014