C’è stato nel tempo chi ha inneggiato alle fabbriche senza padroni (e oggi, in mezzo a tanta crisi, c’è chi ci sta provando); ora esiste anche la fattoria senza padroni. E’ una villa riscattata dall’abbandono a Bagno a Ripoli, in Toscana. Un luogo che è divenuto “bene comune”, terra d’incontro, di relazioni e condivisione. E di legame con la terra, un punto fermo da cui ripartire.
E la Fattoria di Mondeggi è diventata ben presto il simbolo di questa lotta con il costituirsi in forma assembleare del Comitato verso Mondeggi Bene comune molto radicato anche nel territorio locale.
L’Azienda agricola di Mondeggi-Lappeggi, situata nei rilievi collinari a sud est di Firenze nel comune di Bagno a Ripoli, è un bene di proprietà della Provincia di Firenze dall’inizio degli anni 60 del secolo scorso. La tenuta, appartenuta a nobili fiorentini come i Bardi, i Portinai, i Della Gerardesca è stata per un breve periodo anche di proprietà di un ente collettivo come lo Spedale di Santa Maria Novella. L’azienda è complessivamente di circa 200 ettari ed è composta approssimativamente da 12.000 olivi, da 22 ettari di vigne in parte da reimpiantare, da 60 ettari fra seminativi e pascoli, da 6 case coloniche e da una villa-fattoria con annesso parco storico di impianto ottocentesco.
Dopo l’acquisto da parte della Provincia, era stato smantellato l’antico assetto poderale che vedeva nella villa la fattoria centro aziendale con funzione di coordinamento dei poderi. La riorganizzazione generale era stata fatta secondo i dettami dall’allora fiorente agroindustria e sta di fatto che la conduzione ha finito per produrre un indebitamento imponente e il degrado progressivo di un patrimonio paesaggistico di enorme valore. Poi la società è stata messa in liquidazione. Il comitato per Mondeggi Bene Comune ha da subito contattato la Provincia nell’intento di ottenere l’affidamento dell’intera azienda; è stata coinvolta la popolazione locale, le modalità di costruzione partecipata della decisione sono strutturate in forme inclusive che coinvolgono tanto i futuri abitanti di Mondeggi – la Fattoria, un gruppo di quasi 40 persone che intende vivere e a lavorare nei poderi traendone sostentamento – quanto gli attivisti che partecipano al progetto e la comunità locale – organizzati nell’assemblea territoriale. Il progetto è articolato, spiegano gli stessi promotori, ma si fonda sull’idea che la reintroduzione dell’agricoltura contadina sia un vantaggio per tutta la società grazie ai servizi ecosistemici che produce, alla salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio insiti nelle forme della suo farsi, alla capacità di creare ricchezza localizzata con un mercati locali che ruotano attorno alla filiera corta e alla vendita diretta. L’agricoltura contadina è naturalmente multifunzionale con possibilità di sviluppare attività didattiche, sportive, turistiche, ricettive, artigianali e ludiche.
Una delle primissime azioni dimostrative fatte dal comitato è stata la “festa per la raccolta delle olive di Mondeggi” con quasi 150 persone che hanno lavorato una giornata intera trovando il tempo anche per seguire lezioni di potatura. Il 50% dell’olio prodotto è andato a chi ha fatto la raccolta e il restante è stato redistribuito alla popolazione di Bagno a Ripoli. Nella tenuta si sono svolte affollate passeggiate progettanti, sempre aperte a tutta la popolazione, in cui i partecipanti, in base alle loro competenze, hanno espresso desideri e condiviso informazioni storiche, tecniche e agronomiche. Un’altra iniziativa è stata quella del riconoscimento e della raccolta delle erbe spontanee nelle terre di Mondeggi che ha visto la partecipazione di più di cento persone provenienti luogo massicciamente dal comune di Bagno a Ripoli.
Ora si è aperta una fase delicata che vede tutto un paese coinvolto sulle sorti della fattoria perché sia evitata la vendita e venga data in gestione alla comunità.
Il Cambiamento sostiene Mondeggi e la comunità che gli si è stretta intorno.
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