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La piramide del Potere

piramide_potere_Una piramide. Al vertice banche e istituti finanziari presenti nell’azionariato di 43.000 multinazionali, di queste 1.318 aziende hanno più partecipazioni incrociate: l’azienda A può possedere quote dell’azienda B che a sua volta è azionista dell’azienda A, formando una ragnatela inestricabile di interessi. Questo è il vero potere. Un potere mondiale che spesso nomina i suoi rappresentanti nei governi, negli organismi di controllo internazionali e nelle banche centrali. E’ un grande club che finanzia i partiti e modella per i suoi fini lo scenario economico globale. Il nucleo centrale della rete delle 43.000 multinazionali è formato dalle 1.318 aziende con partecipazioni incrociate, il 40% di queste è controllato da 147 società che si trovano al vertice della piramide del potere globale(*). Secondo l’economista Glattfelder “Meno dell’1% delle multinazionali guida il 40% del totale“. L’un per cento di queste multinazionali sono per la maggior parte banche. Affermare che le banche governano il mondo e che, tra loro, vi sono accordi non scritti che influenzano le vite delle Nazioni è forse un’affermazione un po’ forte, ma certo è molto plausibile. Chi le controlla? I loro nominati sono a capo dei governi?
L’elenco delle prime 30 multinazionali della piramide:
1. Barclays
2. Capital Group Companies Inc
3. Fmr Corportation
4. Axa
5. State Street Corporation
6. Jp Morgan Chase & co.
7. Legal & General Group Plc
8. Vanguard Group Inv
9. Ubs Ag
10. Merrill Lynch
11. Wellington Management Co Llp
12. Deutsche Bank Ag
13. Franklin Resources Inc
14. Credit Suisse Group
15. Walton Enterprise Llc
16. Bank of New York Mellon Corp
17. Natixis
18. Goldman Saxhs Group Inc
19. T. Rowe Price Group Inc
20. Legg Mason Inc
21. Morgan Stanley
22. Mitsubishi Ufj Financial Group
23. Northern Trust Corporation
24. Société Générale
25. Bank of America Corporation
26. Lloyds TSB Group Plc
27. Invesco Plc
28. Allianz Se
29. Tiaa
30. Old Mutual Public Limited Company

(*) Dati tratti del libro “I padroni del mondo” di Luca Ciarrocca e dalla base dati Orbis dell’Ocse

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