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Caposele – Manifestarono contro la convenzione Aqp. Procedimento archiviato

Caposele - Aula PolifunzionaleCon due atti di denuncia-querela presentati alla Procura della Repubblica di Sant’Angelo dei Lombardi in data 17.5.2012, il sindaco di Caposele, Pasquale Farina e gli otto consiglieri comunali (su 16) che approvarono in data 19.02.2012 la convenzione con l’AQP, chiesero la punizione dei manifestanti da loro individuati per i reati di diffusione di notizie false nonché ingiuria, diffamazione, minaccia, interruzione di pubblico servizio e oltraggio a corpo politico.
La Procura, ritenendo le denunce-querele infondate, chiese l’archiaviazione. Ma il sindaco e i suoi otto consiglieri proposero due opposizioni alle archiviazioni chiedendo che si procedesse nei confronti dei manifestanti.
Da qui il procedimento penale la cui udienza è stata celebrata il 25 c.m. e che si è concluso con la definitiva archiviazione del procedimento.
C’è da dire che nelle more, sindaco e consiglieri avevano presentato remissione di querela Sindaco Pasquale Farinarelativamente ai soli reati procedibili a querela. Residuavano, infatti, i reati di interruzione di pubblico servizio (art. 340 c.p. che prevede la reclusione fino ad un anno) e quello di oltraggio a corpo politico di cui all’art. 342 c.p.
Come detto, il GIP presso il Tribunale di Avellino con ordinanze del 25/26 febbraio, ha disposto l’archiviazione del procedimento penale rilevando che “i fatti … riguardano una vera e propria manifestazione popolare degli abitanti di Caposele (dalla lettura degli atti emerge che le persone coinvolte sono state circa 400)” e che lo schema di convenzione e dei suoi allegati – tra il Comune di Caposele e l’AQP Spa di Bari era stato ratificato da “soli 9 componenti, avendo i rimanenti – su numero componenti di 17 – abbandonato l’aula consiliare al momento del voto.
Caposele - Firma convenzioneLa protesta del 19.02.2012 aveva ad oggetto la decisione sull’accordo inerente la gestione delle acque del fiume Sele (da cui il nome Caposele) tra il Comune e la Regione Puglia. Pertanto, l’importanza della relativa questione, connessa alla rilevanza degli interessi in gioco, aveva visto la partecipazione “non certamente di semplici facinorosi, bensì una consistente parte degli abitanti di Caposele” e che in ogni caso le presunte ingiurie sono scriminate dal diritto di critica politica. Del pari ha ritenuto insussistenti gli altri reati (interruzione di pubblico servizio, oltraggio a corpo politico nonché quello di diffusione di notizie false) perché i fatti contestati dalle persone offese non hanno alcun rilievo penale. Il GIP, di fatto, ha accolto appieno le tesi dei difensori degli indagati, gli avv.ti Giuseppe Palmieri e Antonio Chiaravallo, che hanno depositato documenti ed articolata memoria scritta.

Redazione
Corriere dell’Irpinia 28.02.2014

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