GLI SCOLARI: “VOI CARABINIERI PICCHIATE CHI PROTESTA. È SBAGLIATO”.
L’episodio è riportato in una mailing list dei No Tav e poi è stato pubblicato su alcuni siti. “Vi assicuro che è tutto vero, raccontato dai diretti interessati”, si legge. Stando al racconto, verificato con alcuni testimoni diretti, la bambina ha chiesto: “Come mai venite qui a parlare di legalità e lotta al bullismo, mentre in Valle di Susa picchiate i No Tav e non rispettate la legge?”. Il carabiniere ha risposto che il compito dell’arma è proteggere il corretto svolgimento delle manifestazioni e difendere un cantiere dagli attacchi. Secondo il racconto che gira su Internet il militare avrebbe anche detto che i No Tav sono disobbedienti e “non ascoltano, come quando un bambino non ascolta la mamma”. La ragazzina però non è stata soddisfatta delle risposta e ha sottolineato come le forze dell’ordine utilizzino dei gas lacrimogeni vietati, ma il maggiore ha ribadito che loro operano anche per difendere i cantieri pubblici. Alla fine la bambina – emozionata – ha ricevuto gli applausi dei compagni e l’incontro è continuato con altre domande più generali. Su Facebook il senatore del M5S Marco Sci-bona ha scritto che la vicenda serve “per far capire come la consapevolezza di essere nel giusto della popolazione informata si scontra con l’arroganza di uno Stato che, anziché proteggere e tutelare il suo popolo, si preoccupa solo di ‘educarlo’ all’obbedienza cieca”. La dirigente scolastica Anna Salvatore dà una versione più soft: il confronto è stato sereno e tutti i bambini hanno ricevuto applausi dopo le loro domande.
Il Fatto Quotidiano 14.02.2014