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Finanziamento ai partiti: round finale in Senato

fAbolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Round finale. Dopo la bocciatura in Commissione Affari Costituzionali degli emendamenti del Movimento 5 Stelle che avrebbero fatto risparmiare oltre 2,5 miliardi di euro, la battaglia si sposta oggi nell’aula del Senato.

Il Movimento 5 Stelle ripresenterà tutti gli emendamenti bocciati in Commissione chiedendo il voto elettronico palese. Vedremo così chi si opporrà ad abolire immediatamente il finanziamento pubblico ai partiti.

Altro che la legge truffa di Letta che finanzierà i partiti fino al 2017 e poi si inventa un meccanismo fiscale che, con il gioco delle ‘tre carte’, di fatto continuerà a far affluire denaro nelle casse dei partiti tramite agevolazioni fiscali a spese dei contribuenti etc.

I partiti saranno chiamati a votare anche sull’emendamento che rispettando la recente sentenza della Corte dei Conti, chiederà l’immediata restituzione dei finanziamenti pubblici (chiamati in maniera truffaldina “rimborsi elettorali) percepiti illegittimamente e contro la volontà popolare dal 1997 ad oggi. Siamo ad oltre quota 2,5 miliardi di euro.

Se approvato, l’emendamento costringerà alla restituzione delle somme dovute. Nel caso di diniego, interverrà la magistratura tramite sequestri di beni e liquidità appartenenti ai diversi partiti.

Vi è poi un terzo emendamento fondamentale che prevede almeno la restituzione delle somme percepite come finanziamento pubblico ai partiti, ma non rendicontate e quindi che non sono state realmente spese nelle campagne elettorali (è stata quantificata una cifra pari a circa 1,9 miliardi di euro).

Sono proposte immediate, che non costano nulla ai cittadini ma riguarderanno solo pochi burocrati di partito per i quali si potranno applicare ammortizzatori sociali. Ma non può essere ancora tutta l’Italia a pagare per l’ingordigia di potere della partitocrazia. Nell’immediato questi emendamenti farebbero affluire nelle casse dello Stato 2,5 miliardi di euro.

In Aula verranno ripresentati anche gli emendamenti che abbassano il tetto massimo per le donazioni a 5.000 euro e per la piena tracciabilità di ogni contributo privato emesso. Sul tema della trasparenza e doppia tracciabilità va detto che un emendamento del Movimento 5 Stelle in tal senso è stato approvato in Commissione. Ma non basta, l’impianto dell’intero provvedimento è una truffa.

In Commissione Affari Costituzionali Pd, Forza Italia, Lega, Sel, Nuovo Centro Destra, Scelta Civica non hanno appoggiato le proposte del Movimento 5 Stelle che avrebbero veramente tagliato e restituito quelle somme.

Che faranno in aula senatori e senatrici dei partiti? Il voto elettronico lo svelerà a tutti. Ognuno si assuma le proprie responsabilità di fronte ai cittadini italiani.

Arrivano 14 nuovi F35… a nostra insaputa

Ricordate la battaglia in aula alla Camera contro l’acquisto degli F35?mario-mauro-F35
Il MoVimento 5 Stelle si era battuto disperatamente perché l’Italia rinunciasse a spendere ben 53 miliardi per aerei da guerra che fanno acqua da tutte le parti. Non nel senso in cui intendeva il lettiano Boccia, che credeva fossero mezzi antincendio, ma nel senso in cui intende il Pentagono: sono velivoli pieni di difetti, del tutto inefficienti se non inutilizzabili. Gli USA hanno infatti da tempo rinunciato all’acquisto.

In Italia, invece, si avanza inesorabili come panzer. Gli F35 vanno comprati, ad ogni costo. Si è messo di mezzo, neanche a dirlo, il solito Presidente Napolitano che convocando di corsa il Consiglio Supremo di Difesa monitò: “Il Parlamento non ha diritto di veto!”. Insomma, come al solito, al Presidente non garba che il Parlamento metta becco su decisioni già prese da lui motu proprio.

L’inesistente vittoria che il Pd sbandierò fu quella di sospendere momentaneamente il programma e quindi l’acquisto di nuovi velivoli.
Vittoria di Pirro, a quanto trapela dall’ultimo numero dell’autorevole rivista internazionale specializzata Defense News, che riporta:
Una fonte della difesa italiana sostiene che le autorità italiane stiano procedendo con l’acquisto di 18 aerei coperti da un iniziale accordo firmato prima del voto dello scorso giugno.

Capito? Il Parlamento sospende, ma il Ministero compra. Il pezzo di carta firmato c’è, quindi è tutto a posto. Peccato che, però, il Ministro Mauro al momento del voto in aula avesse sostenuto che il nostro Paese avesse ordinato appena 3 aerei in tutto. Dove sta la verità?

Nascosta, come sempre. E di nascosto si elargiscono ancora a chissachi i miliardi dei cittadini.

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