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Dest.Italia: il M5S salva automobilisti e carrozzieri dalle grinfie delle assicurazioni

rc-auto1Nell’articolo 8 del decreto Destinazione Italia c’era di tutto e di più. In particolare, la definitiva consegna del destino di automobilisti e piccole imprese artigiane (come i carrozzieri) alla volontà delle assicurazioni. “Hub” di imprese carrozziere gestite dalle compagnie assicurative, sconti finti, abbattimento della prescrizione, testimonianze rese complicatissime per chi subisce il danno e facilissime se a favore delle compagnie, nessuna privacy per le scatole nere, sanzioni ridicole per le assicurazioni in caso di inosservanze, complicazioni per il risarcimento dei danni fisici, obbligo a recarsi da medici “legati” alle assicurazioni. (Qui i dettagli)

Insomma un vero obbrobrio, che sembrava redatto fuori dal Parlamento, in prima persona dalle lobbies assicurative che, come sappiamo, imperversano insieme a tutte le altre lobbies e scrivono i decreti a proprio uso e consumo.

Il M5S, a prima firma Andrea Colletti, aveva presentato un emendamento soppressivo già la scorsa settimana.
Appena ieri, in Comm. Finanze e Attività Produttive, Yoram Gutgeld (consigliere economico di Renzi) presentava un maxiemendamento che peggiorava la situazione favorendo ancora di più le compagnie assicurative. Ma oggi il M5S insieme alle associazioni di carrozzieri, utenti e vittime della strada, riesce a sovvertire i propositi del governo e anche a spaccare la maggioranza che presenta una serie di emendamenti contraddittori.

Finalmente abbiamo la meglio: abolito l’articolo 8, e tutte le assurdità in esso contenute.

Sconfitta dell’Unipol, rappresentata dal PD, vittoria di artigiani, carrozzieri, automobilisti e cittadini rappresentati dal M5S.

Come la lobby dell’energia vuole ingannare famiglie e imprese

Destinazione Italia, la maggioranza di Governo di nuovo all’assalto per favorire le grandi lobby lobbydell’energia a scapito dei consumatori e delle piccole imprese. La denuncia arriva dai portavoce di Camera e Senato del Movimento 5 Stele inCommissione Attività produttive.

Il grimaldello è il solito emendamento dettato dai grandi gruppi elettrici che comprime il raggio d’azione di Acquirente Unico, la società del gruppo Gse che fornisce energia a famiglie e piccole imprese del ‘mercato tutelato’.

In questo modo si gonfierà la quota di mercato degli operatori in cerca di extraprofitti.

Inoltre, si punterà a depotenziare il Sistema informativo integrato (Sii) per la gestione dei flussi informativi sui mercati dell’elettricità e del gas, strumento chiave per favorire la concorrenza e la trasparenza del mercato.

Quali gli effetti? Il blitz delle lobby darebbe la possibilità ai gruppi elettrici privati di prendere il controllo della Borsa elettrica italiana (Gme) con l’obiettivo, privatizzandola, di gestirla a proprio vantaggio sia dal punto di vista economico che dal punto di vista dello sviluppo di strategie a danno delle piccole aziende.

L’interesse dei grandi gruppi energetici, infatti, è quello di modificare le regole attuali in modo da tagliare fuori le fonti d’energia rinnovabili che da tempo hanno abbassato il costo dell’energia e allo scopo di rimettere in gioco le loro centrali ferme e obsolete, con ricadute pesanti sui prezzi dell’energia.

Tutto questo è inaccettabile. Mentre in Italia si discute solo di legge elettorale, usata come arma di distrazione di massa, un sottobosco di interessi economici stritoli pian piano il settore pubblico e gli interessi delle famiglie italiane.

 

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