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Manca l’acqua, è scontro duro

fatture_aqpM5S: è stata firmata una convenzione sciagurata che lascia l’Irpinia senza acqua. Arcobaleno: bollette salate a causa delle troppe perdite dalle condutture.

L’estate è appena iniziata e l’Irpinia è già alle prese con una grande emergenza idrica. Una criticità generata da una acclarata carenza di risorse delle sorgenti. Eppure tramite le sorgenti di Caposele l’Irpinia disseta la Puglia con 6000 litri al secondo. E proprio il comune altirpino che rappresenta la patria indiscussa dell’acqua nel Mezzogiorno ha emesso un’ordinanza di limitazione dell’uso potabile dell’acqua. Secondo il sindaco Pasquale Farina l’ordinanza trova giustificazione nel fatto non è dettata “da carenza di risorse ma perché l’acqua viene sprecata da molti cittadini con rubinetti lasciati apert>>. E quindi il provvedimento varato dal comune rappresenta “un freno a garanzia di tutti”. Ma è proprio così? Non sembrano della stessa opinione il Movimento 5 Stelle di Caposele e l’associazione Arcobaleno. <<La verità è che è sprecofarinastata firmata – afferma il Movimento pentastellato –  una convenzione sciagurata che lascia Caposele senza acqua e senza denari, gli stessi personaggi che hanno convinto i cittadini che la convenzione sarebbe stata un’affare, adesso, pur di non ammettere che è stata un bidone, cercano di convincere i cittadini che è colpa del loro uso spregiudicato dell’acqua e li accusano di essere maleducati e spreconi. Va bene il richiamo all’uso accorto  dell’acqua, ma un agricoltore – concluce il M5S che osa irrigare i prodotti del suo orto non può essere trattato alla stregua di un criminale>>. Duro anche l’intervento dell’associazione Arcobaleno. <<Noi caposelesi, dopo aver ceduto il diritto di uso dei 363 litri/secondo, per la prima volta nella storia, siamo costretti – scrivono i volontari dell’associazione  ad acquistare l’acqua dall’Acquedotto Pugliese a un prezzo salatissimo e, per giunta, dobbiamo accollarci anche le spese per la manutenzione della rete idrica colabrodo, prima a carico dell’Acquedotto Pugliese. Il milione e trecento versato dall’Acquedotto Pugliese non basta nemmeno a riacquistare l’acqua che utilizziamo per gli usi pubblici e privati e Caposele resta a secco di acqua e di incassi. Le bollette salatissime che puntualmente l’Acquedotto Pugliese ci recapita sono gonfiate dalle firma convenzioneabbondanti perdite delle condutture fatiscenti e dai numerosi allacci abusivi dei paesi confinanti e a cui l’amministrazione non ha posto alcun rimedio. Gli stessi personaggi che hanno convinto i cittadini che la convenzione sarebbe stata conveniente, adesso, pur di non ammettere che si è rivelata un disastro, cercano di addossare la colpa ai cittadini, accusandoli di essere maleducati e spreconi, in un malsano tentativo di creare una guerra tra assetati. Noi vi abbiamo messo in guardia nel 2012, lo abbiamo ripetuto nel 2013, ribadito nel 2014 e in tutti questi frittataanni mentre l’amministrazione e i principali partiti e associazioni inneggiavano alla firma in nome di uno sviluppo illusorio, di un volano che non si è mai messo in moto. Abbiamo lottato evedenzia il Circolo Arcobaleno – contro un’amministrazione sorda e arrogante che è arrivata a denunciare i cittadini che cercavano di difendere pacificamente i diritti di tutti i caposelesi per ottenere un giusto risotoro per la cessione della loro acqua. Oggi l’amministrazione e i partiti promotori di questo disastro – sottolinea l’associazione Arcobaleno – provano a scappare dalle loro responsabilità, non sapendo che non potranno mai nascondere le conseguenze tangibili delle loro scelte>>. Ed infine l’associazione del comune altirpino rivolge l’appello morale all’amministrazione comunale di Caposele. <<Abbiano la cortesia – concludono – di farsi una lavata di coscienza, quantomeno negli orari in cui dai rubinetti scorra ancora acqua, sempre che un goccio di dignità gli sia rimasta>>.

Redazione
Il Quotidiano del Sud 17.06.2017

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