Vi assicuro che non è un fotomontaggio. È uno stralcio dell’articolo pubblicato oggi sul Corriere del Mezzogiorno. È tutto vergognosamente vero: il Presidente della Regione col 23,1% di famiglie povere, con una disoccupazione giovanile superiore di gran lunga al 50%, con una recrudescenza della criminalità che oramai coinvolge i giovanissimi, col più alto tasso di abbandono scolastico, col più alto numero di giovani laureati costretti ad emigrare, col dramma irrisolto della Terra dei Fuochi, con investimenti del governo al minimo storico da sempre, va in audizione al Senato, dove avrebbe potuto e dovuto portare la voce e il grido della nostra terra, e sapete che dice? Che gli stipendi dei consiglieri regionali sono troppo bassi e vanno aumentati di circa 3.000 euro al pari dei parlamentari. IO MI VERGOGNO DI UN PRESIDENTE COSÌ. Mi vergogno a nome di quei padri e di quelle madri che si disperano ogni giorno per non riuscire a mettere il piatto a tavola, mi vergogno a nome di quei giovani laureati costretti a lavorare per 500 euro al mese. De Luca è il peggio della casta, il peggio di quel Pd che ieri alla Camera ha votato per destinare ai partiti altri 45 milioni di euro senza controlli. Se fossi stato il Presidente della Campania sarei andato in senato a gridare e battere i pugni perché venga approvato prima possibile il reddito di cittadinanza, per restituire dignità. Noi consiglieri del M5S abbiamo depositato in Consiglio una proposta di legge per tagliare gli stipendi di consiglieri e giunta, per il ricalcolo dei vitalizi in essere secondo il sistema contributivo come tutti i cittadini normali. Non si può dire di voler servire la propria gente e poi vivere di privilegi. Sfido tutti i partiti a rimediare alle parole del Presidente irrispettose del popolo campano e ad approvare quanto prima la nostra proposta di taglio dei costi della politica. Noi del M5S senza bisogno di alcuna legge ci tagliamo lo stipendio e lo restituiamo a coloro a cui appartiene: i cittadini campani
Valeria Ciarambino