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Grillo: “La legge elettorale sarà discussa online. E non nel Parlamento di abusivi”

Sistema-operativo-M5SIl leader del Movimento 5 Stelle non risponde direttamente alle proposte di Matteo Renzi, ma annuncia che la prossima settimana sul blog gli iscritti potranno votare il sistema di voto migliore. E chiede a Napolitano di sciogliere le camere non appena la Consulta avrà reso note le motivazioni di incostituzionalità della legge elettorale,

La legge elettorale del Movimento 5 Stelle sarà discussa online tra gli iscritti e “non tra gli abusivi in Parlamento”. Se Matteo Renzi propone tre modelli per il sistema di voto ai leader dei partiti, e cerca l’appoggio dei grillini, Beppe Grillo risponde sul suo blog e rivela la diversa strategia. “La legge elettorale”, scrive in un minipost, “sarà sviluppata on line a partire dalla prossima settimana insieme agli iscritti certificati al M5S (ad oggi circa 100.000) con il supporto di Aldo Giannuli che illustrerà ogni singola scelta alla quale seguirà una consultazione on line. Dovrebbe essere completata per il mese di febbraio 2014 e sarà la posizione ufficiale del M5S da discutere in Parlamento quando un Parlamento legittimo sarà insediato. Quello attuale è incostituzionale, vi siedono 150 abusivi eletti grazie al premio di maggioranza del Porcellum. E questa gente, responsabile e fruitrice del Porcellum, dovrebbe occuparsi di legge elettorale e magari di riforma della Costituzione? Al massimo può andare a casa. Napolitano, dopo le motivazioni della Consulta, deve sciogliere le Camere”.

Il gruppo alla Camera guidato dal deputato Danilo Toninelli aveva elaborato già un progetto di legge proporzionale con ripartizione dei seggi seguendo il sistema D’Hondt. La consultazione online sarebbe già dovuta partire a inizio ottobre, ma era sempre stata rimandata. Il testo era stato pubblicato sul sito dei parlamentari a 5 Stelle e aveva già ottenuto alcuni commenti. Ora Grillo annuncia che la discussione avverrà sul blog e coinvolgerà gli iscritti. “Le tre proposte di Matteo Renzi“, ha commentato Toninelli, “per la riforma della legge elettorale presentano tutte evidenti profili di incostituzionalità perché si basano sul premio di maggioranza”. Toninelli boccia lo schema del segretario del Pd, ma rilancia con una proposta: “Se a Renzi interessa il modello spagnolo vero, con le preferenze e che garantisca una governabilità del Paese e non un dominio, con i numeri, del Parlamento vada a leggersi la proposta del M5S che giace depositata da mesi e la smetta con la tiritera che i grillini stanno sul tetto di Montecitorio e non sotto a fare proposte di legge”. Il modello dei sindaci proposto da Renzi, secondo il deputato M5S, “è una proposta inaccettabile perché trasformerebbe in un sol colpo la nostra Repubblica parlamentare in premierato o presidenzialismo, senza modificare neppure la Costituzione. Una porcata”. Il Mattarellum con premio di maggioranza è “un pastrocchio totale e incomprensibile ai cittadini. Accentua le distorsioni del maggioritario, infatti se col mattarellum del’93 un partito col 30% poteva vincere il 60% dei seggi, ora può vincerne il 75%. A titolo di esempio: Pd al 25% e M5S al 24%. Col sistema di Renzi il Pd potrebbe avere il 75% dei seggi e il M5S il 10%. Vi sembra un sistema democratico?”. Infine, il modello spagnolo ipotizzato dal segretario Pd, è una “proposta fregatura.Un Porcellum travestito da modello spagnolo, infatti in Spagna, come nel resto d’Europa, non esiste il premio di maggioranza”.

Redazione
Il Fatto Quotidiano 03.01.2014

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