C’è un’opera in Italia che “ce l’ha chiesta l’Europa“.
C’è un’opera in Italia che se andate a fondo poi vedete che non ce l’ha chiesta l’Europa.
C’è un’opera in Italia che se guardate la storia scoprite che l’hanno voluta persone come Romano Prodi, Umberto Agnelli, e compagnia cantante.
C’è un’opera che in Italia avrebbe dovuto trasportare passeggeri.
C’è un’opera in Italia che visto che il trasporto passeggeri non la giustificava, ci si è inventati il trasporto merci.
C’è un’opera in Italia che avrebbe dovuto essere iniziata solo quando la linea ferroviaria esistente fosse stata satura in rapporto al trasporto merci.
C’è un’opera in Italia che viene realizzata con la linea ferroviaria esistente che è utilizzata per 1/3 rispetto alle sue potenzialità (dati RFI) riguardo al trasporto merci.
C’è un’opera in Italia che viene realizzata nonostante che non si faccia nulla per trasferire il traffico merci dalla strada alla rotaia. Anzi.
C’è un’opera in Italia che per realizzarla hanno creato un apposito sito strategico.
C’è un’opera in Italia che per realizzarla hanno chiamato l’esercito.
C’è un’opera in Italia che ti viene il magone a vedere come hanno distrutto il territorio già solo per iniziarla.
C’è un’opera in Italia che dato che ti viene il magone ad avvicinarti al cantiere, è meglio fotografarla da lontano.
C’è un’opera in Italia tutti sanno che è inutile eppure si fa lo stesso.
C’è un’opera in Italia che chiamano “di pubblica utilità”, ma di pubblica utilità non ha nulla.
C’è un’opera in Italia che prosciugherà le tasche degli italiani: Si Tav e No Tav.
di Fabio Balocco
Il Fatto Quotidiano 25.08.2014