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Ferrero rinuncia, stop al Parco eolico accanto al Goleto

Eolico-Ferrero - Foto del Comitato Civico Sant'Angelo dei LombardiRepole annuncia che l’azienda dolciaria ha voluto rispettare Sant’Angelo dei Lombardi

Dietrofront della Ferrero sul parco eolico del Goleto. Con una lettera inviata al Comune di Sant’Angelo dei Lombardi, l’azienda dolciaria ha infatti comunicato la sospensione del progetto. Una notizia che arriva in pieno dibattito ambientale e terremoti. Decisione presa <<alla luce delle nuove perplessità tecniche, politiche e istituzionali di ordine ambientale-paesaggistico-geologico con i conseguenti allungamenti di tempi e di costi nell’eventuale realizzazione dei lavori che queste comportano>>, è scritto nel documento. Ma i produttori della Nutella, esprimono anche posizioni concilianti sulle questioni salute e paesaggio di cui si discute da tempo in Alta Irpinia: <<Ovunque Ferrero operi nel mondo è sempre stata e sarà profondamente rispettosa dell’ambiente>>. Non era previsto un imponente parco eolico. Una decina di pale in tutto. Nulla rispetto agli sconfinati insediamenti del Formicoso. Ma quelle pale erano disegnate proprio a ridosso dell’Abbazia del Goleto. E alcune di queste, due per la precisione, già state eliminate per tutelare paesaggio e sicurezza. Insomma, un potenziale sfregio a natura e monumenti: con possibili rischi per gli abitanti. Troppo, anche per chi avrebbe beneficiato dell’energia prodotta come la Ferrero. <<Ci siamo seduti a tutti i tavoli pubblici e istituzionali competenti in materia – c’è scritto ancora nella lettera – ottenendo tutte le autorizzazioni necessarie>>. Ma alla fine c’è stato il cambio di rotta. Più che soddisfatta l’amministrazione santangiolese, anche se la decisione della società di Alba è positiva per tutto il circondario. <<Siamo convinti che la Ferrero sia una grandissima risorsa per la nostra zona, ancora di più oggi. Ferrereo ha infatti cambiato idea pur in possesso delle numerose autorizzazioni ottenute negli ultimi anni>>. Così il sindaco di Sant’Angelo, Rosanna Repole. Che aggiunge: <<I dirigenti hanno colto appieno esigenze e perplessità generali. Prendiamo atto della scelta e ringraziamo il gruppo>>. Contro le pale eoliche si era espresso il Comitato civico di Sant’Angelo dei Lombardi, che sta conducendo da tempo una battaglia per l’ambiente e soprattutto a difesa della zona Goleto. Un problema è risolto, per adesso. La comunicazione arriva quindi a conclusione di un 2013 di fuoco sui temi ambientali. Provincia sotto attacco, hanno detto in molti nel corso dell’anno.
Per l’Alta Irpinia resta il nodo dell’elettrodotto Terna, che da Sant’Angelo arriva fino a Castelnuovo di Conza. Un tragitto lungo venti chilometri e tralicci alti circa trenta metri. Come è noto il Comune di Sant’Angelo ha ordinato lo stop dei lavori proprio per dubbi sul rispetto delle norme antisismiche. Gli altri Comuni interessati, Lioni e Teora innanzitutto, sono pronti a fare lo stesso come spiegato ieri dai sindaci Rodolfo Salzarulo e Stefano Farina. Tra aree industriali abbandonate e potenzialmente pericolose (vedi Calitri) e la contrarietà di molti al petrolio, nel 2014 si avranno le prime risposte (soprattutto sulle trivellazioni). E’ chiaro inoltre la scossa di terremoto di domenica scorsa abbia inevitabilmente allarmato anche l’area del cratere. Nulla  stato avvertito in Alta Irpinia, ma il ricordo del 23 novembre 1980 è sempre vivo ed esistono ancora criticità sulla prevenzione.
Due esempi su tutti. Il centro Cima di Sant’Angelo. E’ chiuso da tempo e veniva considerato un fiore all’occhiello nella ricerca. E c’è una maxi-struttura decisa dalla Regione Campania, nei pressi dell’ospedale Criscuoli: mai aperta e costata svariati milioni di euro. Divenne nota durante le grandi nevicate del 2012, quando i mezzi di Protezione Civile si ritrovarono ammassati sulla collina dell’ospedale. <<In teoria quella struttura – spiega l’assessore comunale all’Ambiente, Natale Verderosa – è un centro di raccordo perfetto in caso di criticità. E’ posizionato in una zona strategica, vicino alle strade ma resta un edificio fantasma>>.

di Giulio D’Andrea
Il Mattino di Avellino 31.12.2013

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