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L’ipocrisia dell’Italia sulla Cavour: vende armi e lo sanno tutti

portaerei CavourPrima di guardare la gallery fotografica sul quotidiano di Abu Dhabi The Nation, dove sfilano in bella mostra missili, mitra e pistole, vale la pena riascoltare il servizio del Tg2 del 5 novembre scorso dedicato alla portaerei Cavour. Ascoltando questo servizio sponsorizzato dalla nostra Marina MIlitare si può capire come l’Italia sia un paese dove dire la verità rimane ancora un problema, soprattutto per la politica e chi ci governa. Nel servizio la nostra nave da guerra viene definita un «veicolo di pace» che porterà aiuti umanitari in tutta l’Africa, continente tra i più dilaniati dalle guerre civili, mercato ideale per i cosiddetti “Lord of War”, i signori della guerra. È tutto splendido e pacifico nel filmato, quasi “arcobaleno” verrebbe da dire, all’insegna del “Made in Italy”. A fare da contorno al clima da San Francisco anni ’60 all’inizio di novembre ci furono pure le dichiarazioni del ministro della Difesa Mario Mauro alla Camera. Riporto da Repubblica.it. «La missione della portaerei Cavour, ha assicurato Mauro intervenendo alla Camera durante l’esame del dl missioni, non è di “vendere sistemi d’arma italiani all’estero”. Tali operazioni, ha sottolineato il ministro, “avvengono sempre nel rispetto delle convenzioni internazionali, e in particolare del trattato Onu sul commercio delle armi, recepito nelle scorse settimane dal Parlamento». Insomma di problemi non ce ne sono. Peccato che Movimento Cinque Stelle e Sinistra e Libertà avessero presentato un’interrogazione in merito: «Le nostre ‘eccellenze militari’ faranno bella mostra di sè in paesi dove sono in vigore regimi autoritari, e in alcuni di questi sono in corso conflitti armati – affermò il capogruppo in Commissione Esteri Arturo Scotto -. L’impegno dell’Italia dovrebbe invece andare nella direzione della pace e della diplomazia, e non privilegiare l’industria militare come strumento di politica estera”. L’Italia è uno armi_cavourdei paesi migliori nella costruzioni di mezzi militari. Le nostre aziende hanno eccellenze nel campo dell’aeronautica, elicotteristica, nelle armi e via discorrendo. Il mondo funziona così. Non voglio stare qui a cavalcare discorsi pacifisti, ma almeno vorrei che chi mi governa si prendesse delle responsabilità. E non abbia timore a raccontare ai cittadini italiani che questa portaerei oltre alle aziende del Made in Italy e alle Lamborghini, in Africa sta pure esportando missili, fucili e armi. E soprattutto non vorrei che a raccontarmelo fosse un quotidiano di Abu Dhabi. Viene in mente la scena del film Full Metal Jacket di Stanley Kubrick quando Joker viene beccato con il simbolo della pace sull’elmetto. «Cerca di stabilire un contatto tra la testa e il culo, sennò sono cazzi enormi…» gli spiega il militare di grado più alto. Il consiglio non è male neppure per l’Italia e il nostro governo. E questo non vale solo per la portaerei Cavour.

di Alessandro Da Rold
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