Il Corriere dell’Irpinia del 22.11.2013 riportatava la notizia che l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Caposele e due funzionari comunali, risultano essere indagati per l’ipotesi di falso ideologico in relazione alla realizzazione del Parcheggio Multipiano di via S. Gerardo, per il quale la Procura di Avellino ha prima disposto il sequestro probatorio del progetto e, recentemente, il sequestro preventivo del cantiere dei lavori.
E’ risaputo che l’ass. Malanga risulta essere rinviato a giudizio in numerosi procedimenti penali e sempre per reati connessi alla sua qualità di responsabile del settore tecnico (quattro procedimenti per abuso ed omissione in atti d’ufficio, uno per diffamazione, oltre che indagato in quest’ultimo inerente il parcheggio multipiano).
Ci riesce, quindi, veramente difficile comprendere cosa abbia mosso il Sindaco Farina a mantenere, pur in presenza di personale di cat. D, Vito Malanga alla carica di responsabile del delicato settore dei lavori pubblici e connesse gare, quando ha invece nominato per i settori contabilità e vigilanza due funzionari comunali “non politici”!!
Sia chiaro, non ne facciamo un caso di pregiudizio ma solo una questione di METODO. Basterebbe rileggere una nostra nota del 18 maggio 2013.
Vale la pena di ricordare che il pubblico dipendente, che sia stato rinviato a giudizio per fatti direttamente attinenti al rapporto di lavoro, può essere sospeso dal servizio (per quanto ci riguarda DEVE!).
Per questo chiediamo formalmente al Sindaco di Caposele Pasquale Farina (ma l’invito è esteso, ovviamente, a tutti i componenti dell’amministraziOne comunale a partire dal vice sindaco Donato Cifrodelli, l’ass. Salvatore Conforti, i consiglieri Dott. Salvatore Russomanno e Pietro Cetrulo) di mostrare ‘Forza e Coraggio’ e disporre l’ immediata sospensione dalle funzioni di responsabile di settore del sig. Vito Malanga e a voler comunque assicurare il rispetto della legalità sul nostro Comune.
Campa cavallo che l’erba cresce.
Non solo non obietteranno nulla, ma lo difenderanno da qualsiasi procedimento penale, naturalmente con i soldi (per gli avvocati) dei contribuenti. Ci vogliono le PALLE, altro che coraggio. Lui rimmarrà al suo posto a fare il responsabile inquisito pluriindagato mentre gli altri muti. E’ questione di tempo, ma qualcuno ci lascerà lo zampino.