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Il Presidente Napolitano chieda scusa ai cittadini della Campania

Napolitano_napoliOggi sono arrabbiato, stanco, deluso con il nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. E’ da tempo che ripenso a quel 1997, alla Commissione Parlamentare d’inchiesta sui rifiuti ed all’audizione del pentito di camorra Carmine Schiavone che aveva già rivelato tutto anni fa.

A quel tempo Giorgio Napolitano era ministro dell’Interno e insieme al Presidente del Consiglio era stato informato sui fatti, così come ne erano a conoscenza assessori, sindaci, associazioni che partecipavano alle audizioni locali. E’ quanto afferma in questo video di Fanpage Massimo Scalia che fu Presidente della Commissione.

Era quasi scontato che Napolitano non potesse non sapere della relazione del 1996, ripensando ad ogni sua visita istituzionale nelle ville della bella Napoli, ad ogni passeggiata su quella terra che ben sapeva essere malata (ma che veniva ripulita per l’occasione, come se nascondere la polvere sotto il tappeto risolvesse la questione), non riesco a non provare nei suoi confronti tanta delusione, amarezza ed un pizzico da rabbia. Una rabbia che, non si offenda il Presidente, è causa del titolo di questo post che faccio fatico a scrivere per l’emozione.

Come cittadino nato nella Terra dei fuochi, vorrei che Napolitano chiedesse scusa se sapeva e che se non ne era al corrente si assuma le responsabilità del caso. E lo faccia insieme a tutta la politica che ha governato in questi 20 anni e che ora fa bella mostra di sè pubblicando libri, organizzando e presentando convegni.
I cittadini non vogliono l’esercito che presidi le discariche, vogliono trasparenza, monitoraggi e studi seri, bonifiche del territorio svolte in maniera rigorosa e da ditte oneste, informazioni dettagliate (e non disinformazione) su quanto è accaduto e su quanto accade in queste terre, vogliono sindaci che facciano valere i loro diritti e prefetture serie, efficaci e che abbiano mezzi di contrasto e controllo, vogliono che non si ripetano inutili e corrotti consorzi e che gli ambiti territoriali non siano un’altra occasione per speculare, corrompere e disperdere le energie positive della cittadinanza.

Un politico dimostra di essere responsabile e di fare veramente politica quando agisce per il bene dei cittadini (avendo il coraggio di denunciare, rischiando la propria pelle) e si fa da parte se non è in grado di farlo. Una lettera di scuse di Napolitano indirizzata a tutti i cittadini della Campania e delle terre martoriate dal biocidio sarebbe un primo, piccolo, minimo, tardivo e inutile passo ma temo tanto che non arriverà mai.

di Dario Salvelli
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