Salute

Sanità: soldi a Napoli, ticket agli irpini

Ospedale AvellinoAvellino – Solo 440mila euro su 22 milioni di plafond aggiuntivo per la riabilitazione e le altre voci del cosiddetto extrabudget. Dopo l’allarme lanciato nelle scorse settimane da Ottopagine, ieri la Cgil ha preso una posizione durissima nei confronti della Regione Campania, alla vigilia di un difficile dibattito nazionale sul Patto della Salute e sui possibili nuovi tagli, che governo e regioni potrebbero concordare. Secondo la Cgil è inaccetabile il criterio seguito dalla amministrazione regionale per la ripartizione delle risorse aggiuntive, messe a disposizione lo scorso 11 ottobre (con il decreto numero 102, destinato alla piena operatività entro dieci giorni) dal Commissario ad Acta Stefano Caldoro con la controfirma del subcommissario Mario Morlacco. Per la Cgil non è accettabile attribuire il 75 per cento del fondo ad una sola provincia, quella di Napoli, mentre alle altre quattro restano le briciole. Ma soprattutto, si sottolinea nella nota (riportata a lato), lo squilibrio nell’attribuzione delle risorse pro capite a favore della provincia di Napoli (5,50 euro), che penalizza soprattutto l’Irpinia (meno di un euro a residente). Eppure l’extra-budget puntava ad alzare, modificandoli in maniera forfettaria, i “limiti di spesa e dei relativi contratti con gli erogatori privati per regolare i volumi e le tipologie delle prestazioni di assistenza sanitaria afferenti alla macroarea della riabilitazione ex articolo 26, ex articolo 44 e/o alla macroarea della salute mentale e socio-sanitario”, rispetto a quanto stabilito nel decreto commissariale numero 86 del 24 luglio (a proposito dei tetti di spesa compatibili con gli obblighi derivanti dal ‘Piano di rientro dal disavanzo e di riqualificazione e razionalizzazione del servizio sanitario regionale’). Difficile da spiegare le ragioni che hanno portato a queste scelte, spiegano dalla Cgil, in una fase in cui le incertezze sulla programmazione nel prossimo triennio sembrano accresciute dalla stessa legge di stabilità proposta dal governo, che rinvia al tavolo con le regioni il compito di sforbiciare ulteriormente l’impegno sulla spesa. E mentre i governatori stessi ritengono a rischio la tenuta del servizio sanitario nazionale, se non si libereranno risorse a favore di un sistema stritolato nell’ultimo triennio, ad Avellino organizzazioni sindacali, ordini professionali e imprese si interrogano sull’equità delle politiche commissariali realizzate dal 2010 ad oggi. Intanto, ieri è arrivato l’annuncio, ripreso dai media locali, dell’avvenuto superamento del tetto di spesa per prestazioni di diagnostica da parte dell’Asl, che comporterà fino alla fine dell’anno il pagamento delle analisi.

di Cristian Masiello
Ottopagine.it

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