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Il M5S vince a Pomezia e Assemini Grillo: «Cammino lento ma inesorabile»

Fabio FucciI 5 Stelle in testa in Lazio e in Sardegna. Non passa l’unico pentastellato in provincia di Venezia. Attesa per la Sicilia.

Due sindaci su tre. È un test delicato per il Movimento Cinque Stelle quello dei ballottaggi per le Comunali. E se la speranza dei grillini era quella di correggere il risultato deludente del primo turno, certo è che il banco di prova più importante è quello della Sicilia.SARDEGNA – E mentre si aspettano i dati dall’Isola, dove Grillo si è impegnato con sette tappe del suo tour e dove alle regionali del 2012 il M5S è stata la lista più votata, arrivano buone notizie dal Lazio e dalla Sardegna, in un quadro generale che vede favorito il centro sinistra. A Pomezia vince Fabio Fucci di M5S con il 63,73%. Sconfitto il candidato del centrosinistra Omero Schiumarini fermo al 36,27%.il candidato del centrosinistra (ma ex An e Pdl) Omero Schiumarini. In testa un grillino anche ad Assemini, in provincia di Cagliari, dove Beppe Grillo ha chiuso il suo tour elettorale. Mario Puddu del M5S, 40 anni, ingegnere, trionfa con il 68,33% contro il 31,67% del candidato del centrosinistra Luciano Casula.

VENETO – Fumata nera, invece, in Veneto. Non ce l’ha fatta infatti l’unico candidato del Movimento 5 Stelle a Martellago (Venezia) dove ha vinto il centrosinistra. Nel comune veneto è stata eletta Monica Barbiero, con il 68,1%, mentre il grillino Antonio Santoliquido si è fermato al 31,9%.

CAMMINO LENTO E INESORABILE – In serata arriva poi anche il commento di Beppe Grillo che, prudentemente, via blog assicura: «Il cammino del MoVimento 5 Stelle all’interno delle istituzioni è lento, ma inesorabile». E poi aggiunge «Mario, Fabio e i ragazzi del MoVimento – assicura – apriranno le porte dei comuni ai cittadini. A loro va l’abbraccio di tutta la comunità del M5S. Vi staremo vicini!». Il tutto mentre nuove voci di espulsioni si rincorrono alla vigilia dell’ennesima assemblea dei parlamentari che vede ortodossi contro dissidenti. A Roma, infatti, l’eco delle due vittorie di Pomezia e Assemini risuona lontana (eppure, il M5S avrà i suoi primi due sindaci in Lazio e Sardegna). All’ordine del giorno dell’ultima assemblea a Montecitorio ci sono la questione delle indennità parlamentari e nuove indicazioni comportamentalo. Per quanto riguarda gli stipendi, molti parlamentari pentastellati hanno espresso le loro difficoltà nell’interpretare il modello excell inviatogli nel fine settimane e nel quale dovranno inserire i dati relativi alle loro spese romane. Ma la buona notizia – per alcuni – è che dovrebbe essere stato individuato il fondo dove far confluire le eccedenze delle diarie.

Marta Serafini
Corriere della Sera

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