I 5 Stelle in testa in Lazio e in Sardegna. Non passa l’unico pentastellato in provincia di Venezia. Attesa per la Sicilia.
VENETO – Fumata nera, invece, in Veneto. Non ce l’ha fatta infatti l’unico candidato del Movimento 5 Stelle a Martellago (Venezia) dove ha vinto il centrosinistra. Nel comune veneto è stata eletta Monica Barbiero, con il 68,1%, mentre il grillino Antonio Santoliquido si è fermato al 31,9%.
CAMMINO LENTO E INESORABILE – In serata arriva poi anche il commento di Beppe Grillo che, prudentemente, via blog assicura: «Il cammino del MoVimento 5 Stelle all’interno delle istituzioni è lento, ma inesorabile». E poi aggiunge «Mario, Fabio e i ragazzi del MoVimento – assicura – apriranno le porte dei comuni ai cittadini. A loro va l’abbraccio di tutta la comunità del M5S. Vi staremo vicini!». Il tutto mentre nuove voci di espulsioni si rincorrono alla vigilia dell’ennesima assemblea dei parlamentari che vede ortodossi contro dissidenti. A Roma, infatti, l’eco delle due vittorie di Pomezia e Assemini risuona lontana (eppure, il M5S avrà i suoi primi due sindaci in Lazio e Sardegna). All’ordine del giorno dell’ultima assemblea a Montecitorio ci sono la questione delle indennità parlamentari e nuove indicazioni comportamentalo. Per quanto riguarda gli stipendi, molti parlamentari pentastellati hanno espresso le loro difficoltà nell’interpretare il modello excell inviatogli nel fine settimane e nel quale dovranno inserire i dati relativi alle loro spese romane. Ma la buona notizia – per alcuni – è che dovrebbe essere stato individuato il fondo dove far confluire le eccedenze delle diarie.
Marta Serafini
Corriere della Sera