Mentre in tutta Italia proseguono le indagini per 22 persone che hanno commentato su Napolitano in questo blog, ho scoperto che il Presidente è d’accordo sull’abolizione dell’articolo 278, il reato di vilipendio al Presidente della Repubblica. Lo ha detto in tempi non sospetti, nel 2009, come rivelato dal suo ex portavoce Pasquale Cascella secondo il quale Napolitano invitò “chiunque abbia titolo per esercitare l’iniziativa legislativa a liberamente proporre l’abrogazione“, lasciando all’opinione pubblica ogni valutazione “giudichino poi i cittadini che cosa è libertà di critica, e che cosa non lo è, nei confronti di istituzioni che dovrebbero essere tenute fuori dalla mischia politica e mediatica“. Forte di questo viatico presidenziale e che “su vilipendio al capo dello Stato decide Parlamento“, il MoVimento 5 Stelle depositerà oggi in Senato, e lunedì alla Camera, la proposta di abrogazione dell’articolo 278. Una legge del Codice Rocco che tutelava Mussolini e il Re. Sono certo dell’adesione plebiscitaria in aula alla nostra iniziativa. Napolitano è con noi, chi voterà contro l’abrogazione, voterà anche contro il presidente della Repubblica e potrebbe macchiarsi di vilipendio.
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