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L’Italia in rovina #DilloAlGiornalista

italia_rovinaStagnazione, disoccupazione, sfiducia. I media dovrebbero mettere il Bomba davanti ai suoi continui fallimenti, ma preferiscono tacere. Tv e quotidiani sono diventati mezzi di distrazione di massa o forse i giornalisti sono una massa di distratti che non si accorgono di quello che sta succedendo nel Paese. Aiutiamoli e togliamogli questo alibi. Segnaliamo ai giornalisti i fatti drammatici che solo loro non vedono utilizzando l’hashtag #DilloAlGiornalista!. Di seguito alcune notizie degli ultimi giorni che sono passate in sordina da segnalare ai giormalisti distratti:

– i licenziamenti, nel secondo trimestre 2016, sono aumentati del +7,6% rispetto al secondo trimestre 2015 (+15.264) e del +17,8% sul primo trimestre di quest’anno

le assunzioni a tempo indeterminato sono diminuite del 29% rispetto ad un anno fa (-163.000): il Jobs Act è quindi evaporato appena i costosi incentivi del Governo sono stati diminuiti

– le assunzioni a tempo indeterminato sono state solo il 16% del totale: altro che fine del precariato

– i contratti di apprendistato sono aumentati del 26%: ai contratti stabili si sostituisce il precariato spinto, per non parlare della continua esplosione dei voucher

– sul fronte dei nuovi contratti solo l’agricoltura tiene, mentre nell’industria (-13,5%) e nei servizi (-14,6%) il calo è a due cifre

i prepensionamenti per le donne sono diminuiti del 47%, a causa dell’inasprimento dei requisiti di vecchiaia

– per la prima volta dal 1945 il numero dei laureati disponibili per le imprese sta smettendo di crescere, l’Italia ha una delle quote di abbandono universitario più alte in Europa (45%), e una delle più basse di laureati fra i 30 e i 34 anni

– il debito pubblico raggiunge un nuovo record ogni mese e nei primi sei mesi dell’anno è aumentato di 78,9 miliardi di euro, una cifra pazzesca, mai era accaduta una cosa del genere in passato

il Pil si è fermato del tutto nel secondo semestre

– la fiducia di imprese e consumatori ad agosto è in netto calo

– le vendite al dettaglio di luglio sono in discesa

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