“La legge regionale numero 15 è un grave colpo che il PD ha inferto alla gestione pubblica dell’acqua. Di fatto va in direzione contraria alla volontà popolare espressa con referendum perché apre la strada a multinazionali e multiutility che per gestire l’acqua vincono i bandi, aumentano le tariffe e licenziano i dipendenti delle aziende che sostituiscono. Questa è storia. Tuttavia, in base alla legge di cui sopra, si deve prima costituire l’Ente idrico campano e poi si procede a eventuale bando per affidamento del servizio. Se i comuni non hanno aderito entro la data del 3 giugno 2016 all’EIC, ciò non legittima il presidente dell’Ambito Territoriale Ottimale 1 (Calore) a indire alcun bando di assegnazione che, stando alla legge, sarebbe a quel punto non conforme alla normativa. Le competenze passano pertanto alla Regione Campania e alla scelta autonoma dei comuni. Ci auguriamo che la Regione Campania e i comuni non aderenti all’EIC non prendano decisioni affrettate e sciagurate”. Lo afferma il deputato del Movimento Cinque Stelle, Carlo Sibilia.
“Quindi il commissario Colucci è avvisato: nel caso di errori, i cittadini sono già pronti con i ricorsi del caso e l’ATO dovrà difendersi sprecando soldi pubblici. Ricordiamo – conclude Sibilia – che è in corso un’azione politica dei cittadini irpini e sanniti ad impegnare i propri consigli comunali affinchè la gestione del servizio idrico sia pubblica così come stabilito dai referendum del 2011. Proprio da questo comincerà l’attività dei nuovi consiglieri eletti del Movimento 5 Stelle in Irpinia come nel Sannio”.