Adesso cercano anche di intimidire minacciando querele. Parlano di diffamazione solo nel tentativo di nascondere e fuorviare la verità che è una sola: tutti sapevano che l’emendamento “Total” era un emendamento marchetta, scritto dal Governo della Lobby, questa volta per le Lobby del petrolio. Ci sono le prove, certe, pacifiche ed incontestabili sin dal 17.10.2014. Il M5S, infatti, prima costringe la maggioranza a ritirare l’emendamento presentato allo Sblocca Italia attraverso la denuncia e l’opposizione in particolare della Deputata Mirella Liuzzi. Poi accade di nuovo il 13.12.14, quando a seguito della riproposizione, questa volta al Senato, dello stesso emendamento da parte del Governo, con il previo assenso del Consiglio dei Ministri ed il “total” accordo della Boschi, il Senatore M5S Cioffi denunciava in Aula l’emendamento marchetta quasi preannunciando quello che poi nei fatti starebbe emergendo dalle indagini della Procura di Potenza e coordinate dall’Antimafia. E cioè una grave commistione tra Governo e Lobby del petrolio, un evidente conflitto di interessi tra cariche governative e interessi privati, ed un groviglio di reiterate menzogne da parte del PD e del Governo ai danni dei cittadini. Tutti, dunque, sapevano o avrebbero dovuto sapere a seguito delle denunce del M5S di quali fossero i rischi e/o le finalità che l’emendamento incriminato avrebbe potuto comportare. Dall’intero Parlamento al Governo che adesso ha l’obbligo di dimettersi. Ci sono le prove. Ed il M5S auspica che possano essere acquisite dai Magistrati agli atti come ulteriore supporto alle indagini, anche in vista della prossima chiamata davanti alla Procura sia della Guidi che della stessa Boschi. Nel frattempo, l’emendamento va immediatamente ritirato. Questo si che è un atto dovuto!
MoVimento 5 Stelle Parlamento