Il Bomba e il suo staff di Rete non ci capiscono nulla e ne parlano a spropositoquando capiscono di non poterla controllare come fosse una televisione. I messaggi che diventono virali sul web devono avere dei contenuti e corrispondere alla verità. Se non corrispondono alla verità chi li lancia viene considerato non credibile e finisce ignorato da tutti (nei casi più eclatanti deriso). Che è quello che succederebbe al Bugiardo se non avesse i mezzi di informazione di regime sotto il suo controllo pronti a rilanciare tutte le sue balle. Il mozzarello di bufalo dice sempre e comunque il contrario della verità e opera in questo modo:
1) Lui e il suo staff producono bufale su tutto (disoccupazione, pil, pensioni, ecc…) manipolando i dati e aggiungendo una slide colorata
2) Le bufale vengono rilanciate dai giornali e dai tg che le propinano agli italiani come verità e chi dice mezza sillaba fuori posto rischia l’epurazione
3) Puntualmente viene sbugiardato dai fatti e dai dati, i giornali e i tg non riportano nulla, ma in Rete inizia a circolare la verità: ecco il messaggio virale che infastidisce il mozzarello!
4) A questo punto il mozzarello accusa chi lo smaschera di diffondere falsità e di essere gufo e il ciclo ricomincia
Un capolavoro di spudoratezza e sfacciataggine. Purtroppo per lui adesso sono due anni che ammorba il Paese con le sue battute, con le sue slide, con le sue bufale fiorentine DOP (che sta per “Denominazione d’Origine Piddina“) e nessun italiano capace di farsi due conti in tasca è più disposto a dare credito a lui e al suo governo amico dei banchieri e delle multinazionali e nemico del popolo e delle piccole imprese italiane.
La lista delle bufale fiorentine DOP è lunghissima. Di seguito quelle più di successo per rinfrescare la memoria del mozzarello di bufalo.
DISOCCUPAZIONE: da un anno esatto il Bufalaro ci ripete a reti unificate che il Jobs Act sta facendo meraviglie, che nel 2015 abbiamo creato 760 mila nuovi posti di lavoro e che molti giovani potranno finalmente ottenere un mutuo e metter su famiglia. Sul lavoro il Governo si supera, con il contributo di un altro bugiardo niente male: Poletti.
Tanto per iniziare, i nuovi posti di lavoro non sono 760 mila, ma circa 190 mila. 760 mila è il dato dei nuovi contratti di lavoro una volta sottratti i licenziamenti. Di questi, però, la grandissima parte sono semplici trasformazioni di contratti a tempo determinato in contratti a tutele crescenti. Avete letto bene: a tutele crescenti, non a tempo indeterminato. L’unico effetto del Jobs Act, infatti, è di aver eliminato il posto fisso rimpiazzandolo con la presa in giro delle tutele crescenti a partire dal terzo anno di lavoro. Ora c’è l’assoluta libertà di licenziamento, con penali ridicole e l’abolizione dell’art.18. Non solo. Il Governo ha pensato bene di spendere 12 miliardi di euro in tre anni (quasi un reddito di cittadinanza) per incentivare le imprese ad assumere col nuovo contratto. Il risultato, previsto dal M5S, è stato di produrre una bolla speculativa sui posti di lavoro, che è scoppiata appena l’incentivo è stato ridimensionato (a gennaio di quest’anno -39% di contratti stabili rispetto al gennaio 2015).
PIL: la farsa sul Pil, già messa in scena nel 2014, si è ripetuta quest’anno. Ad aprile solito ottimismo ingiustificato, con una previsione di crescita del +0,7%. A settembre si rilancia addirittura a +0,9%. Peccato che la crescita 2015, certificata dall’Istat, sia un misero +0,6%. Ma neanche i dati ufficiali possono fermare un bugiardo navigato: il premier continua a sostenere, senza vergogna, che il Pil 2015 è cresciuto del +0,8%. Peccato che usi il dato grezzo, senza sottrarre dal calcolo del Pil le tre giornate lavorative in più che il 2015 ha avuto rispetto al 2014. Errore da matita rossa o semplice bufala di Governo?
In ogni caso, neanche sul +0,6% il Governo dice tutta la verità. Negli stessi documenti ufficiali del Ministero dell’Economia è scritto a chiare lettere che il merito della lieve crescita di quest’anno è da attribuire ai fattori esterni alla nostra economia: crollo del prezzo del petrolio, svalutazione dell’euro, liquidità a basso costo della BCE. Significa che al netto dello scenario mondiale anche quest’anno avremmo avuto crescita zero o negativa. Di questo non parli, caro premier?
FAVORI ALLE BANCHE: Decreto Salva-banche, bail-in e decreto Mutui. Bastano i nomi per far tremare i polsi. Con il primo, il Governo ha sacrificato decine di migliaia di risparmiatori intervenendo su quattro banche locali, fra le quali Banca Etruria, legata a doppio filo con la famiglia del Ministro Maria Elena Boschi. Il Bugiardo seriale ha sostenuto che non si poteva fare altrimenti, e che si sono salvati moltissimi correntisti colpendo solo gli speculatori. Doppiamente falso. I piccoli risparmiatori che hanno perso tutto non sono speculatori, e c’erano tutti gli strumenti per salvarli insieme ai correntisti, utilizzando per esempio il Fondo Interbancario di Tutela Depositi. Bastava dire un secco NO al principio europeo del bail-in. Col decreto Mutui, infine, il Governo ha recepito a suo modo una direttiva europea a tutela dei consumatori, permettendo alle banche di pignorare direttamente la casa del debitore in difficoltà senza passare dal giudice.
TAGLI ALLA SANITÀ: Solo un anno fa il Fondo sanitario nazionale era a quota 112 miliardi ed era previsto per il 2016 a 115,4 miliardi di euro. Nel corso del 2015, attraverso il Dl Enti locali, il Fondo è stato abbassato a 109,7 miliardi di euro e la previsione per il 2016, di conseguenza, a 113,1 miliardi. Pochi mesi dopo, nella Stabilità 2016 il Governo ha rincarato la dose: altri 2 miliardi di tagli al Fondo sanitario nazionale, che nel 2016 scenderà quindi a 111 miliardi. 4,3 miliardi di tagli in tutto. Il Bugiardo sostiene addirittura di aver aumentato i fondi. Non servono commenti.
LA SCUOLA: Per mesi ci è stato detto che dal 2015 la scuola italiana sarebbe guarita da una grave malattia: la “supplentite”. Nell’anno della “Buona Scuola” del Governo, però, si contano 105.395 supplenti, in linea con gli anni scorsi. Altra bufala gigantesca.
Per ora ci fermiamo qui. Se il Bugiardo dovesse reagire siamo pronti a continuare l’elenco di bufale. C’è materiale per un libro intero.
Renzie: il mozzarello di bufalo che più cazzaro non si può!