Caposele- Grattacapo per la Giunta guidata da Pasquale Farina e il suo assessore. Anche interdizione dai pubblici uffici. Il difensore: faremo appello, manovra politica
Arriva la condanna in primo grado per l’assessore ai Lavori Pubblici Vito Malanga. Il tribunale penale di Avellino infatti gli ha inferto una pena di un anno di reclusione e un anno di interdizione dai pubblici uffici per abuso in atti di ufficio. Oltre a due previsionali per circa 25mila euro. L’accusa? L’assessore avrebbe negato ingiustamente e reiteratamente l’agibilità ad un locale commerciale di via Santuario, a Materdomini, strada trafficata da tanti turisti verso la chiesa di San Gerardo. Una storia, questa, che inizia nel 2007, quando Margherita Malanga (non c’è nessun legame di parentela con il condannato), in accordo con la proprietaria Loretta Di Masi, decide di aprire un negozio di articoli sacri. Secondo l’avvocato di Margherita Malanga, Giacomo Ambrosino, l’assessore avrebbe <<sposato la causa degli altri commercianti in una questione di natura privata e condominiale, che non avrebbe dovuto interessare il comune>>. L’ente, inoltre, ha negato più volte l’apertura del locale e la richiesta del certificato di agibilità, arrivata nel maggio 2008. Da qui, nel 2010 le due signore presentano un esposto alla Procura della Repubblica per omissioni in atti di ufficio. Che si ‘trasforma’ in abuso, in quanto <<reiteratamente – afferma Ambrosino – a ogni istanza della signora, si paventavano sempre nuovi problemi: prima condominio, poi impianto idrico non conforme, poi sicurezza dello stabile del locale commerciale>>. Si giunge anche all’ordinanza di demolizione del fabbricato, tutto impugnato al TAR Salerno. Fino alla condanna di venerdì. Ora, il rischio è che a Caposele si apra una crisi politica: Malanga infatti, responsabile del settore tecnico, è Assessore e consigliere. Il problema? Gli effetti della Legge Severino che indica la sospensione dalla carica elettiva anche se non passata in giudicato per 18 mesi, come in questo caso, in base alla sentenza della Corte Costituzionale, sul caso De Magistris, che ne ha dichiarato la retroattività. Ora, si attende che il dispositivo passi alla Prefettura. Sempre su questa legge, esistono altri due rilievi di costituzionalità al vagli. Si vedrà molto a breve. Intanto l’avvocato di Malanga, Vincenzo Esposito, annuncia il ricorso in appello: <<Aspettiamo di conoscere le motivazioni della sentenza entro 90 giorni. Siamo sereni>>. Ma attacca: <<Rispettiamo le decisioni dei giudici, ma siamo in presenza di una speculazione politica di chi, non riuscendo a sconfiggere il mio assistito alle elezioni, tenta di farlo con una condanna penale. E sfiancarlo anche con altri procedimenti in corso>>. Per Esposito, resta da capire <<come coniugare il dolo intezionale della sentenza con la vittoria da parte del comune di un ricorso al TAR a cui, all’appello proposto, il Consiglio di Stato ha rigettato la richiesta di esecutività, intravedendo un preminente interesse pubblico>>. Si vedrà comunque meglio con le motivazioni della sentenza entro tre mesi. Una cosa appare piuttosto certa: potrebbe essere un bel grattacapo per la Giunta di Pasquale Farina e la sua tenuta politica.
Redazione
Il Quotidiano del Sud 06.03.2016
L’assessore Malanga condannato a un anno
Vito Malanga, assessore ai Lavori Pubblici al Comune di Caposele, è stato condannato a un anno di reclusione (pena sospesa) e a un anno di interdizione dai pubblici uffici. Condanna inflitta per abuso in atti d’ufficio, reato rilevato nell’agibilità negata ad un locale commerciale.
<<Chiara secondo i giudici la volontà di svantaggiare le parti civili a vantaggio di altri>>, commenta l’avvocato Giuseppe Palmieri che ha assistito una delle persone danneggiate insieme al collega Giacomo Ambrosino.
La vicenda è relativa a un locale commerciale nei pressi del santuario di San Gerardo, a Materdomini. L’assessore Malanga è stato condannato dal Tribunale penale di Avellino, presidente Cassano, per aver rifiutato più volte il rilascio del certificato di agibilità. Iter processuale molto lungo. In un primo momento Malanga ha sollevato problemi tra condomini, poi la mancanza di certificazione dell’impianto idrico. E, ancora, la difformità dei certificati di idoneità. Elementi che invece erano in possesso di chi si è rivolto al giudice.
L’avvocato Palmieri aggiunte: <<Sono molto soddisfatto della decisione del Tribunale. La mia assistita, che dopo avere tribolato per anni, finalmente vede riconosciute le proprie ragioni, perché il processo penale è sempre sofferenza, anche per la parte vittoriosa>>. L’assessore è stato anche condannato al pagamento di 25mila euro di provvisionale per i danni patiti dalla parte civili. Dal punto di vista politico-amministrativo potrebbe scattare la legge Severino. La norma prevede infatti la sospensione di diritto degli amministratori locali che hanno riportato una condanna anche non definitiva per abuso d’ufficio.
Sarebbe un duro colpo per l’amministrazione Farina, visto che Malanga era chiamato <<il superassessore>>. Da molti indicato come il prossimo candidato sindaco dell’area che fa riferimento all’attuale maggioranza.
L’esponente politico, dopo il verdetto, valuterà il ricorso in Appello, per rappresentare le proprie ragioni.
Giulio D’Andrea
Il Mattino di Avellino 06.03.2016