Approva la legge bavaglio del Pd. Hanno fatto peggio di Berlusconi, distruggendo il diritto di cronaca.
“Solo quattro anni fa il giornale La Repubblica conduceva una battaglia durissima contro la legge bavaglio. Dietro La Repubblica, tutti i giornali di sinistra, perché quelli di destra si censuravano già da soli e non pubblicavano intercettazioni imbarazzanti per il potere politico. Pochi i giornalisti coraggiosi si sono opposti allora e oggi a questa legge vergogna. Il presidente del consiglio abusivo realizza i sogni proibiti di Berlusconi e si fa consegnare una delega in bianco che impedirà di pubblicare le intercettazioni penalmente non rilevanti sui giornali. Con questa delega non avremmo saputo che il figlio dell’ex ministro delle Infrastrutture Lupi aveva ricevuto in regalo un rolex da parte di imprenditori finiti in carcere nell’inchiesta Grandi Opere, non avremmo saputo che l’ex ministro dell’Interno Cancellieri si intratteneva a telefono con la famiglia Ligresti mentre questi erano sotto indagine per uno spaventoso crack finanziario. Oppure come il trasvolatore atlantico intendeva scalare il potere con il generale della Guardia di Finanza Adinolfi.
E poi anche: “D’Alema mette le mani nella merda come ha già fatto con noi e ci ha dato delle cose”, parole di Francesco Simone, manager della Cpl Concordia, nell’inchiesta del gas gestito e venduto dalla camorra.
L’elenco potrebbe continuare all’infinito e queste sono tutte intercettazioni penalmente NON rilevanti, non si ravvisa un reato, e sono queste che il PD e Forza Italia con NCD al seguito vogliono bloccare per sempre. Non ci sono reati in queste intercettazioni, ma sono fondamentali per capire il potere e le sue relazioni. Quindi è una menzogna che questa legge vuole tutelare i normali cittadini, dove stanno i normali cittadini in queste intercettazioni? Sono tutti politici, ministri e primi ministri. Ecco la menzogna: questa è una legge che serve solo alla politica marcia. Ma quante sono state le intercettazioni “selvagge” negli ultimi venti anni? Solo una dozzina, ecco un’altra verità. Se veramente la vita privata dei cittadini fosse continuamente violata e sbattuta sulle prime dei giornali, allora ci sarebbe bisogno di una legge. Ma non è così. Le intercettazioni riguardano la politica, solo la politica e le sue amicizie pericolose, i suoi favori fatti sottobanco. Se domani un politico a telefono dice ad un imprenditore: “Sai mio figlio deve lavorare” è un reato? No, ma di sicuro quel posto di lavoro non va al normale cittadino ma al figlio del ministro. Funziona così in questo Paese governato da interessi privati e poteri forti. Dove sono i girotondi? Dove i Nanni Moretti e i Roberto Benigni? Dove gli artisti impegnati ora solo ad assicurarsi la pagnotta, i Vasco Rossi e i Jovanotti? Dove i giornalisti con la schiena diritta? Dormono, dormono sulla collina del Potere. Il Movimento Cinque Stelle è oggi l’unica forza schierata con la stampa libera. Hanno provato a farlo passare come nemico della libertà di stampa, invece il M5S VUOLE un giornalismo rigoroso e serio, un giornalismo d’inchiesta che non sia servo di un potere ma al servizio dei cittadini, slegato dalle lobby e dai partiti. Questa non è una battaglia politica, ma una battaglia di civiltà e di democrazia