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Legalizzazione: una questione di Giustizia

cannabis (500x281)Perché lo Stato sta rinunciando a 10 miliardi di euro e ne lascia 60 miliardi alla criminalità organizzata? Perché lo Stato sta privando i malati di poter usufruire di una sostanza efficace per alleviare le loro sofferenze?

Perché lo Stato, sta sottraendo continuamente risorse alle già precarie attività delle forze dell’ordine e dei magistrati?

Infine, perché lo Stato sta rinunciando a migliaia di nuovi posti di lavoro?

Si stima che in Italia, legalizzando la cannabis, ci sarebbero risparmi dai 2 fino ai 10 miliardi di euro. Queste risorse potrebbero essere impiegate per le forze dell’ordine, per il contrasto alla mafia, corruzione, alle rapine e ai furti in modo da sopperire alla mancanza di sicurezza dei cittadini; per i tribunali e le carenze di personale; per le ristrutturazioni delle carceri e i percorsi rieducativi all’interno delle stesse; per rilanciare l’economia e creare nuovi posti di lavoro. Secondo una stima di Sos impresa del 2009 il traffico di stupefacenti rappresenta per la criminalità organizzata il business principale, con un fatturato annuo di circa 60 miliardi di euro.

Circa 22,5 milioni di cittadini europei utilizzano cannabis. Il consumo di resina di cannabis sembra concentrarsi in pochi paesi, l’Italia (30%), Spagna (27%) e la Francia (20%). Possiamo però citare l’esempio del Portogallo, che dopo la depenalizzazione tra il 2001 e il 2006, ha visto l’uso di droga tra i giovani di età tra i 13 e i 18 anni calare per quasi tutte le sostanze depenalizzate, trend confermato anche nel 2012. In Colorado, grazie alla regolamentazione, è stato possibile incassare ben 40 milioni di dollari da destinarsi all’edilizia scolastica. Gli Stati Uniti, promotori storici del proibizionismo, oggi stanno sperimentando con grande successo la legalizzazione della canapa terapeutica in 24 Stati.

In Italia, nonostante una legge del 2007 autorizzi l’uso terapeutico della canapa, nel mercato legale è praticamente inaccessibile. La coltivazione per uso personale di cannabis potrebbe aiutare tanti malati evitandogli di pagare somme folli per potersi curare, il tutto comporterebbe un minore costo del servizio sanitario dovuto a sostanze verificate controllate e monitorate dal ministero della salute, maggiore gettito dovuto alle nuove attività commerciali e le loro tassazioni dirette e dalle nuove possibili linee di produzione. Al contrario della cannabis che non è letale, l’abuso di alcol invece, è tra le principali cause di morte, come il tabacco.

È stato dimostrato che il Thc è almeno 100 volte meno tossico dell’alcool, inoltre i Paesi che stanno sperimentando la legalizzazione hanno visto maggiori entrate permettendo migliori programmi di prevenzione delle dipendenze.

Nel febbraio del 2015, la stessa Direzione Nazionale Antimafia nel suo ultimo resoconto ha sottolineato la necessità di un intervento in materia: “Dunque, davanti a questo quadro, che evidenzia l’oggettiva inadeguatezza di ogni sforzo repressivo, spetterà al legislatore valutare se, in un contesto di più ampio respiro sia opportuna una depenalizzazione della materia, tenendo conto del fatto che, nel bilanciamento di contrapposti interessi, si dovranno tenere presenti, da una parte, le modalità e le misure concretamente (e non astrattamente) più idonee a garantire, anche in questo ambito, il diritto alla salute dei cittadini (specie dei minori) e, dall’altra, le ricadute che la depenalizzazione avrebbe in termini di deflazione del carico giudiziario, di liberazione di risorse disponibili delle forze dell’ordine e magistratura per il contrasto di altri fenomeni criminali e, infine, di prosciugamento di un mercato che, almeno in parte, è di appannaggio di associazioni criminali agguerrite.”

Il M5S ha presentato una proposta di legge (guarda il video)
per la coltivazione ad uso personale e quella associativa di cannabis.

Il M5S ha inoltre lavorato nell’intergruppo parlamentare per la legalizzazione della cannabis che con l’apporto fondamentale del M5S ha costruito una proposta di legge costruita su 3 pilastri:

1) Proposta che ricalca la Ferraresi ed altri (M5S) sulla coltivazione ad uso personale e associativa nonché sui limiti detenibili di cannabis.

2) Proposta per la coltivazione e commercializzazione di cannabis con il monopolio dello Stato.

3) Proposta per sostenere l’accesso alla cannabis per uso terapeutico su tutto il territorio nazionale.

Il testo dell’intergruppo per la legalizzazione sarà supportato dal M5S che lo sosterrà pur rimanendo libero di sostenere e votare gli emendamenti che riconducono la proposta dell’intergruppo alla proposta di legge M5S depositata e discussa sul portale LEX.
Riteniamo che oltre a posizioni ideologiche senza alcun riferimento scientifico, sia arrivato il momento di un cambio culturale che possa andare nell’interesse dei cittadini.

Legalizzare la cannabis è una questione di civiltà, è una questione di giustizia.

Scritto da M5S Camera News

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