Si chiama direttiva europea 2014/59/UE. Significa, brutalmente, che dal 1 gennaio 2016 se la vostra banca va in crisi dovrete pagare voi con i vostri conti correnti, azioni e obbligazioni. Oggi con limite superiore a 100 mila euro, ma si potrebbe finire a 30 mila come già in Germania.
Se ricordate, è la stessa cosa che successe qualche anno fa a Cipro: per evitare il fallimento delle banche si rastrellarono i soldi dei risparmiatori con un bail-in, e questa bella idea piacque così tanto all’Europa che si decise di farla adottare a tutti quanti.
Naturalmente la direttiva va prima ratificata dai Parlamenti nazionali, con il solito finto rispetto della democrazia a cui ci ha abituato l’Unione. E siccome qui in Italia non ci sono Varoufakis a disposizione, ma solo Zerbinakis in servizio permanente effettivo, ecco che puntualmente la Commissione Finanze alla Camera (a maggioranza PD) si affretta zelante ad approvare quanto ordinato.
A breve in aula per l’approvazione definitiva. Tutto ciò in barba ad ogni buonsenso, alla Costituzione e persino alle più recenti parole del Papa. I giornali opportunamente tacciono. Tra qualche mese diventeremo tutti soci delle banche, ma sia chiaro, sempre con le consuete regole contrattuali: se le perdite saranno di tutti, i profitti restano i loro.
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