C’è un decreto del governo italiano che prosegue la politica di Berlusconi fatta di amnistie, condoni, colpi di spugna, favori fiscali ai potenti. E’ il decreto attuativo approvato lo scorso 21 aprile che prevede la regolarizzazione di chi fa rientrare i capitali anche parzialmente, lasciando all’estero parte dell’evasione fiscale. In gergo tecnico si chiama “voluntary disclosure”, la collaborazione volontaria con il Fisco. Con questa norma se si collabora a metà, regolarizzando solo una parte dei soldi portati all’estero, non è prevista nessuna sanzione. Insomma, un modo per far finta di lottare contro i grandi evasori. Tra le pieghe della legge è previsto il modo per continuare a farla franca.
L’ennesimo colpo di spugna non finisce qui.
Spiega tutto il settimanale l’Espresso a firma Paolo Biondani: “con la legge-delega del marzo 2014, il parlamento ha cambiato le regole del gioco: la punibilità fiscale raddoppia «solo in caso di effettivo invio della denuncia entro i termini» di 4-5 anni, quelli più brevi. Traduzione: anche se l’evasione/elusione impazza da un decennio, il fisco può iniziare a bastonare solo dal 2009-2010. Tutto il resto è cancellato per legge. Sembra quasi la versione fiscale delle famigerata legge ex Cirielli sulla prescrizione facile”.
Tutto questo dimostra quanto non sia casuale l’alleanza europea fra Partito Democratico e Forza Italia: al Parlamento europeo, infatti, sostengono entrambi la Commissione europea di Juncker, l’architetto di questi giochetti, quello che ha trasformato uno degli Stati europei in un paradiso fiscale, danneggiando tutti gli altri Paesi membri e i contribuenti europei.
Dopo lo scandalo LuxLeaks, il Movimento 5 Stelle Europa aveva proposto una mozione di censura contro il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. I grandi gruppi (popolari e socialisti) hanno fatto quadrato e salvato l’amico di banche, multinazionali ed evasori fiscali.
Il Movimento 5 Stelle non ha mollato ed è riuscita a far istituire una Commissione parlamentare di indagine sui cosiddetti tax rulings, gli accordi fiscali tra Stato e multinazionali che permettono a queste ultime di eludere il fisco e pagare aliquote su utili lordi inferiori all’1%.
Grazie al lavoro dei portavoce Marco Zanni e Marco Valli è venuto a galla, per esempio, che McDonalds ha sottratto alle autorità fiscali europee oltre 1 miliardo di tasse con il benestare di uno Stato membro, il Lussemburgo di Juncker, lo stesso che dovrebbe combattere il fenomeno.
Juncker deve adesso rispondere ai cittadini europei dei suoi trucchi contabili. E lo farà davanti alla Commissione d’indagine Taxe relazionando sul suo periodo da Primo ministro e Ministro delle finanze del Lussemburgo.
Davanti a Juncker, i portavoce del Movimento 5 Stelle Europa faranno sentire la voce dei cittadini ONESTI che pagano le tasse fino all’ultimo centesimo.TASSE che sarebbero molto più basse se tutti le pagassero e invece basta essere potente e ricco e c’è il Lussemburgo che ti fa lo sconto. VERGOGNA!