Per uscire dal pasticcio in Campania ci sono solo due vie: indire nuove elezioni o un decreto legge del governo”. Non vede alternative l’avvocato amministrativista Gianluigi Pellegrino: “De Luca non può neppure entrare in carica né tanto meno adottare alcun atto”.
Il dibattito sull’ applicazione della legge Severino infuria. Raffaele Cantone sostiene che De Luca debba avere il tempo di nominare la giunta prima di essere sospeso.
I numerosi precedenti a firma dello stesso Matteo Renzi applicano un principio già affermato dalla Corte Costituzionale nel 2008: ossia che l’accertamento da parte della presidenza della Consiglio della sospensione è meramente dichiarativo di una interdizione che si verifica in modo automatico. Ma soprattutto, l’accertamento è retroattivo: la causa di incompatibilità decorre dal momento in cui si è verificata.
Ossia, nel nostro caso, dalla proclamazione.
Esatto.
Sul Corriere della Sera l’ex ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, ha sostenuto che fermare subito un presidente eletto paralizzerebbe la Regione.
Nessuna differenza tra governatori e consiglieri. In un caso in cui venivano mosse le stesse obiezioni, quello relativo all’ ex governatore della Sicilia Salvatore Cuffaro (condannato a 7 anni per favoreggiamento aggravato alla mafia, ndr) l’Avvocatura dello Stato ha risposto così: “Nel sistema costituzionale nessuno è intoccabile, neppure quando fosse incompleto il sistema delle sostituzioni”. Tradotto, Cuffaro andava sospeso anche se ciò avesse comportato nuove elezioni. E sullo stesso caso, la Consulta aggiunge:“La sospensione preclude al presidente di esercitare qualsiasi atto”.
Nel 2008 non esisteva ancora la Severino.
Vigeva la legge 55 del 1990, identica: l’unica differenza è che non prevedeva tra i reati l’abuso di ufficio.
Come si è arrivati a questo punto?
Il pasticcio lo si è creato candidando alla presidenza, ruolo essenziale per il funzionamento di una Regione, chi è privo del requisito di ordine pubblico (come lo definisce sempre la Consulta) per assumere la carica. La paralisi è quindi inevitabile e lo scioglimento una sua conseguenza. Come si esce dal caos in Campania? Con nuove elezioni, o un decreto legge del governo, per togliere l’abuso di ufficio dalla Severino, oppure per nominare un vicario che faccia le veci di De Luca: il consigliere di maggioranza più anziano, per esempio. Eventuali forzature aggiungerebberosolo caos a caos.
l . d .c
Il Fatto Quotidiano 05.06.2015