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La centrale a Caposele… l’energia a Bari

centrale idroelettricaIn costruzione un impianto idroelettrico, (sarà il quarto della provincia). Ma i benefici vanno altrove.

Senza troppi clamori, a Caposele la struttura commissariale di Governo sta completando la costruzione di una centrale idroelettrica collegata alle sorgenti del sele. L’impianto rientra nel cosiddetto raddoppio della galleria idrica di valico ‘Pavoncelli’, finanziato nel 2006 e attualmente in appalto alla Vianini Lavori, impresa del Gruppo Caltagirone. Si tratta di una centrale ad acqua fluente da un megawatt, che domina il Vallone delle Brecce. Si classifica come un impianto di media grandezza, un “mini-idro”, pur presentando una complessità di attrezzatura tale da garantire tutti i benefici energetici ed economici di una analoga infrastruttura di classe superiore. Il “mini-idro”, infatti, è considerato l’impianto più competitivo sul mercato, sia per il minore costo di gestione, che per il minimo investimento iniziale. Genererà elettricità sfruttando il salto di quota dell’acqua, misurato in 44 metri (una pendenza superiore rispetto alla taglia di questo impianto).
Per l’Acquedotto Pugliese, quindi per la amministrazione regionale di Bari, quest’opera interamente pagata dal contribuente italiano (è finanziata con soldi europei e nazionali), alimentata dalle acque irpine scaturenti dai Picentini, garantisce vantaggi economici considerevoli. Come vedremo più avanti, le ricadute per Caposele sono irrisorie, addirittura nulle per la provincia di Avellino. Al contrario l’Aqp sfrutterà l’infrastruttura come fonte di energia rinnovabile per il fabbisogno dei propri impianti e potrà gestire il surplus prodotto, senza restituire nulla in termini di ristori alle comunità locali.
CONFRONTO IMPARI.
Fino a quando i colossi idrici pubblici e privati potranno trattare direttamente con rappresentanti istituzionali di piccole, a volte piccolissime realtà, i diritti del territorio non potranno produrre ristori adeguati. A Caposele l’amministrazione locale si confronta con il Alfonso Merolagestore idrico più grande d’Europa, l’Acqudotto Pugliese. E secondo un ex sindaco, Alfonso Merola, il Comune non sta facendo un buon affare. L’Aqp potrà disporre di un impianto da due milioni e 120mila euro circa, alimentato dall’acqua a costo zero, interamente già progettato dalla Vianini Lavori spa, che lo ha integrato nel raddoppio della galleria di valico. Non solo azzererà la propria bolletta energetica in terra d’Irpinia, ma accederà anche alle agevolazioni e al sostegno riconosciuto dall’Europa in materia di efficienza energetica per gli enti pubblici e privati (salvo eventualmente monetizzare l’eccedenza di elettricità prodotta). A Caposele resteranno le briciole. La cifra complessiva che il Comune ricaverebbe (come confermato dall’articolo 2 al punto 5 della convenzione del maggio 2012), non supererebbe i 400mila euro annui.
“Il Comune, con apposito provvedimento, dovrà indicare gli usi pubblici da servire e, con successivo atto tra le parti, verranno disciplinate le modalità operative per la fornitura del servizio…” si legge nel testo di cui sopra. E poi ancora. Al momento, non sono noti i particolari di questo accordo. Certo è che restano fuori dalle trattative i Comuni di Conza e Teora, attraversati dalla galleria di valico. “Alla Puglia va tutta la nostra acqua, ma non ho capito che ci guadagna il territorio…” si chiede l’ex sindaco, Alfonso Merola. Non entra nel merito della questione, invece, il Commissario delegato di Governo Roberto Sabatelli, sorgenti cassano irpinoincaricato solo della costruzione dell’opera. “L’Acquedotto Pugliese è titolare della concessione di derivazione da Cassano Irpino, e l’opera si sta realizzando con i Fondi Fesr, del Governo e di altri partner, che sono quattro in tutto”, spiega il commissario da Bari, soddisfatto per l’andamento dei lavori. “la portata è varia, ma si può definire una media di 1 metro cubo al secondo, che potrà essere tutta turbinata oppure l’Aqp potrà decidere di lasciarne una parte in quota (fino a 350 litri al secondo) per servire i comuni dell’Alta Irpinia”. Sarà il gestore dunque a stabilire se utilizzare tutta la portata per la trasformazione di energia, oppure destinare una parte per altri usi. L’impianto sarà completato prima della seconda galleria di valico, ma come conferma lo stesso Sabatelli si presume che l’opera venga consegnata contemporaneamente alla nuova galleria “Pavoncelli Bis”. Con la costruzione della centrale idroelettrica, l’Acquedotto Pugliese in un solo colpo mitiga i costi dell’impiantistica e adotta i parametri suggeriti dal Protocollo di Kyoto sulle rinnovabili.
L’IRPINIA STA A GUARDARE.
Mentre la Regione Puglia si prepara a incassare l’ennesimo risultato importante e strategico nel settore idrico in Campania, in Irpinia (e nelle stanze degli enti sovra comunali irpini preposti) cresce il malcontento, soprattutto per l’aggravarsi dell’emergenza interna, accentuata dalla contaminazione di alcuni pozzi nel montorese e nel solofrano (vedi intervista a pagina 26).

<<RIDISCUTERE GLI ACCORDI A ROMA>>.
Il problema di fondo per la provincia di Avellino restano gli accordi sulle quote di acqua irpina da destinare ad uso interno e al trasferimento verso la Puglia e Napoli. In base agli accordi esistenti, attualmente l’Aqp preleva fra Cassano, Conza e Caposele circa 8mila e 553 litri al secondo, con una previsione di incremento fino a sfiorare i 10mila. “L’Aqp La talpa nella Gallaria Pavoncelli bisalimenterà il proprio acquedotto da tre gallerie: la Pavoncelli Bis, la Pavoncelli e il by-pass di Conza” spiega Alfonso Merola, sindaco di Caposele dal      1985 al 1995, una decade in cui è stato anche componente del Consiglio d’Amministrazione dell’Aqp per la Provincia di Avellino, vice presidente della Comunità Montana Alto e Medio Sele, e consigliere dell’Ato 1 di Avellino. “In base a quale norma di legge si consente che il titolare di concessione di risorse idriche a scopo igienico/potabile possa essere autorizzato a sfruttare la medesima risorsa per la produzione di enegia idroelettrica?” chiede. “Già sarebbe strano che “non concessioni” che transiteranno in futuri accordi di programma non terranno conto delle esigenze del territorio. Prevedere poi che una Pasquale Farinaconcessione a scopo idroelettrico scippi Caposele e l’Irpinia anche delle potenzialità economiche di certe risorse, inclusi i benefici finanziari spettanti ai produttori di energia alternativa, è davvero discutibile”.
Merola se la prende con il suo successore a Caposele, il sindaco Pasquale Farina, che con la nuova convenzione del 2012, “ha di fatto consegnato alla Puglia le Sorgenti Sanità”. La convocazione del tavolo del distretto meridionale sulle concessioni di grande derivazione non può più attendere: la definizione dei ristori a territori e le misure di salvaguardia delle sorgenti devono avere la priorità.
LA CENTRALE.
La portata prevista è compresa tra i mille e i 1200 litri al secondo di capacità, tale da produrre un megawatt di potenza. All’interno vi è posizionata una turbina idraulica molto sofisticata che consente di produrre energia con rendimenti abbastanza sostenuti al variare del carico d’acqua e con salti di quota minimi (la portata massima è di 3500 l/s per un rendimento stimato all’87 per cento). Dal 2016 la centrale idroelettrica sarà operativa, in anticipo sulla consegna della nuova galleria di valico

di Elisa Forte
Il Corsivo settimanale dell’Irpinia

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