Tiene sempre banco il caso Saure, ancora accuse e tensioni. Cione: continuiamo a puntare sulla nostra soluzione tecnica.
Il tema dell’ acqua in Irpinia è cosa seria. Da queste terra si muovono fiumi di acqua che vanno soprattutto in Puglia. Una battaglia mai doma, che intercetta molti gruppi e tanti punti di vista. Una risorsa che non ha mai incontrato sulla sua strada politiche di accoglienza , nel senso di programmazioni utili a dare benefici a chi dà l’acqua e a chi la riceve.
Così come non c’è pace per la Pavoncelli bis a Caposele dove il dibattito sul Pozzo A in località Saure continua ad animare la discussione e creare attriti tra il commissario del Governo Roberto Sabatelli ed il comitato civico che si è costituito e vede la partecipazione di consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione, di partiti e circoli politici e di varie associazioni ambientaliste. Una situazione che, però, per i bene informati non avrebbe niente a che fare con la crisi amministrativa che è in atto, ormai da molti mesi, a Caposele con il PD e alcuni consiglieri di maggioranza che avrebbero chiesto un cambio di passo al sindaco Pasquale Farina. Tornando al Pozzo Saure non ci sta il capogruppo di opposizione Antonio Cione che chiama tutti a raccolta per difendere con determinazione la soluzione tecnica proposta per evitare quello che definisce uno scempio storico.
“In queste ore – commenta Antonio Cione – il nostro comitato sarà pronto ad incontrarsi nuovamente, per andare fino in fondo ed insistere con la soluzione tecnica proposta. Siamo certi che possa essere l’elemento che potrà evitare quello che sarà uno scempio storico e che porterà il commissario Roberto Sabatelli ad assumersi una grande responsabilità, infatti, si potrebbe trattare dell’unica opera fuori terra della Pavoncelli bis.
Una situazione che spero si possa risolvere con la soluzione tecnica proposta perché sarebbe un qualcosa di positivo sia dal punto di vista dell’ambiente , sia dal punto di vista sociale che dal punto di vista dell’amministrazione comunale che potrebbe risolvere un vulnus che si è venuto a creare in questi mesi. Spero che ci possa essere un ripensamento del commissario e della ditta appaltatrice perché l’opera proposta è un qualcosa di mostruoso che va a creare un assurdo scempio ambientale in una zona storica e tradizionale della nostra cittadina”.
Redazione
Il Quotidiano del Sud versione cartacea 13.04.2015