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LO SCERIFFO DELL’INCIUCIO

bojanoCATALOGO DEGLI INQUISITI E DELLA DESTRA BERLUSCONIANA IN SOCCORSO DI VINCENZO DE LUCA.

Deluchismo, il catalogo è questo, per il momento. E comincia da Agropoli, comune del Salernitano. Qui, domenica scorsa, alle primarie del Pd, si sono presentati quasi in duemila su ventimila abitanti. Un boom per Vincenzo De Luca, l’ex sindaco di Salerno, decaduto e condannato, che ha vinto la nomination per correre da candidato governatore alle Regionali in Campania. Un boom tutto merito del sindaco Franco Alfieri detto “Il Santissimo” in un’intercettazione telefonica, che oggi aspira a un seggio da consigliere regionale. Alfieri è accusato dalla procura di Salerno di aver preso una mazzetta di 25 mila euro per alcuni appalti nel processo definito Due Torri-bis. L’inchiesta, questo il dettaglio decisivo, originò dalle denunce di Angelo Vassallo, il sindaco-pescatore di Pollica ammazzato nel settembre di un lustro fa. E la fondazione che porta il suo nome si è costituita parte civile nel processo contro Alfieri.
La strabiliante parabola della vigilessa stagionale
Agli atti dell’inchiesta non c’è solo la telefonata in cui Alfieri viene soprannominato “Il Santissimo”. Ce n’è un’altra tra lo stesso Alfieri e l’amico Vincenzo De Luca. Il Santissimo e lo Sceriffo. Alfieri chiede a De Luca rassicurazioni su Sabrina Capozzolo. Strabiliante la parabola di questa renziana meno che trentenne oggi deputata. Da vigile stagionale di Agropoli, con la passione per i balli folkloristici in costume, a componente della segreteria nazionale del Pd. In pratica, il Santissimo la raccomanda allo Sceriffo e alla fine la Capozzolo prende più di 5mila voti alle “parlamentarie” del partito per le politiche del 2013. Un altro boom. La giovane deputata si è poi convertita rapidamente al renzismo e il suo mentore è Francesco Bonifazi, tesoriere del Pd. I
due sono stati sorpresi in aula a Montecitorio mentre si facevano un selfie durante l’informativa del ministro dell’Interno sul terrorismo degli integralisti islamici.
I ribelli azzurri contro Caldoro
Dal versante salernitano a quello casertano, il deluchismo cambia colore. A tenere banco è ormai la lista dei delusi azzurri di Vincenzo D’Anna, senatore guerriero degli autonomisti del Gal nonché amico di Nicola Cosentino, in carcere per camorra. D’Anna farà una civica, Patto per la Campania, e avrebbe in tasca già da alcune settimane l’accordo per apparentarsi
con il centrosinistra. Dice: “È da quando la Pascale comanda in Campania che denuncio la fine di Forza Italia. Avevo chiesto a Caldoro e alla Carfagna di parlarne con Berlusconi ma poi sono rimasti in silenzio. Io combatto due oligarchie. Quella del partito e quella di Caldoro alla Regione. Sono disposto a votare per De Luca, certo”. D’Anna fa parte anche del gruppo dei ribelli di Raffaele Fitto. L’ex governatore pugliese ha preso le distanze dall’iniziativa di D’Anna: “A Fitto ho detto di farsi i cazzi suoi. Deve capire che in Forza Italia non c’è più nulla da ricostruire. Solo da rifondare”. Con D’Anna ci sono Erminia Mazzoni, ex Udc ed ex Pdl, e l’avvocato Angelo Pisani, quello che difende Maradona ed è contro la fiction di Gomorra che diffonde “cattivi esempi”. Non solo.
Dal Duce al condannato, la svolta del fascista
Nella lista civica di D’Anna, un altro nome che sta provocando sconquassi è quello di Carlo Aveta, fino a qualche tempo consigliere regionale della Destra di Francesco Storace. Dopo le dichiarazioni pro-De Luca di Aveta, gira in rete una sua foto mentre è in raccoglimento a Predappio sulla tomba di Benito Mussolini. Per Aveta, “De Luca è un vero uomo di centrodestra a differenza di Caldoro
che è di sinistra”. In ogni caso, l’affollata corsa sul carro di De Luca indica che i pronostici sono tutti per l’ex sindaco di Salerno. Al punto che la raccomandazione di un big forzista ad alcuni suoi fedelissimi pronti a lasciare il centrodestra è stata questa: “De Luca vincerebbe anche senza di noi. Cerchiamo di non farci accusare da Berlusconi di aver fatto perdere Caldoro”. In Campania è tutta una caotica sequenza di riposizionamenti e salti della quaglia. All’inizio della prossima settimana, il candidato governatore farà una riunione con gli alleati per assemblare i primi pezzi della coalizione. Senza dimenticare i guai giudiziari. Ad aprile , De Luca sarà sentito come imputato nel processo Crescent, dal nome del complesso urbanistico che troneggia sul lungomare di Salerno.
Anche alfaniani e Udc   in coda per una poltrona
Un altro pezzo di destra che potrebbe andare con lo Sceriffo ha le insegne alfaniane di Ncd. Spiega ancora D’Anna: “C’è molto disagio in Ncd dove tanti obtorto collo andrebbero con Caldoro, come Langella, il consigliere regionale De Flaviis, e lo stesso Gioacchino Alfano. Senza dimenticare la propensione nell’Udc del gruppo che fa capo a De Mita per il centrosinistra”. Questione di giorni.

di Fabrizio D’Esposito
Il Fatto Quotidiano 06.03.2015

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