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LE ACQUE RESIDUALI DEL SELE. CONVENZIONI A CONFRONTO

A maggio del 2012 verrà a scadenza la convenzione sottoscritta nel 1970 dal Sindaco Francesco Caprio con l’allora EAAP. Come è noto, tale intesa intervenne a distanza di ben 28 anni dal R.D. del 1942 e grazie anche ai buoni uffici dell’avv. Vincenzo Caruso, allora influente componente del consiglio di

amministrazione dell’ente pugliese. Per capire meglio da dove veniamo e dove stiamo andando, come ribadito anche nel confronto tecnico promosso dal Presidente della Pro Loco Raffaele Russomanno (e dall’avv. Paola Majorana), tenutosi presso Casa comunale la sera del 2 dicembre scorso, vale la pena di ricordare le linee portanti dell’accordo del 1970 e di quello integrativo del 1997, peraltro restato per buona parte ineseguito dall’EAAP forse anche a causa della sua avvenuta trasformazione in AQP spa.

 

La convenzione Caprio del 1970.

Riconosce il diritto dell’ E.A.A.P. a derivare ed utilizzare, ad eccezione però dei quantitativi necessari per le popolazioni del Comune, comprese le frazioni, e dietro corresponsione di una renditaannua da aggiornarsi ai prezzi determinati di volta in volta dal C.I.P., i 363 l/s riservati con la transazione del 1905 dal Governo Italiano al Comune di Caposele ed ai suoi abitanti e, poi, concessi ad esso E.A.A.P. col menzionato R.D. 11.5.1942 n.1896.

E’ importante evidenziare che la convenzione Caprio non stabilisce alcun limite alla riserva di tali ‘quantitativi’, ma richiede che gli stessi siano genericamente ‘necessari’ per le popolazioni del Comune e delle sue frazioni. Non essendo stata la necessità specificamente limitata al solo uso alimentare umano, dai quantitativi in questione non risultano quindi esclusi l’uso zootecnico, agricolo od industriale delle popolazioni di Caposele.

Tale conclusione è confermata anche dalla previsione dell’impegno da parte dell’Amministrazione Comunale di allora di disciplinare nel miglior modo possibile con proprio regolamento il servizio degli acquedotti urbani e delle fognature allo scopo di eliminare qualsiasi abuso o sperpero nel consumo delle acque, ma esclusivamente al precipuo fine di assicurare la stabilità dei terreni franosi e, quindi, senza riferimenti all’uso dell’acqua.

Con la stessa convenzione è stata altresì pattuita la manutenzione gratuita degli acquedotti urbani e il rimborso dell’energia elettrica per gli usi pubblici del Comune che l’EAAP si era impegnato a erogare a far data dal 1943 dalla centrale prevista nel progetto dell’allacciamento delle sorgenti Sanità e poi non realizzata.

L’impegno assunto con la convenzione Caprio ha durata settantennale, in coerenza con la durata della concessione di derivazione stabilita dal R.D. del 1942, e, pertanto, dal mese di maggio del 2012 l’uso dei 363 l/s ritorna integralmente al Comune.

La convenzione Corona del 1997.

Non incide o modifica la struttura della convenzione Caprio, della quale vuole costituire un aggiornamento alla situazione determinatasi a causa del terremoto del 1980 e, di fatto, della realizzazione della Pavoncelli bis.

Infatti, il primo obiettivo dell’appendice del 1997 è l’impegno alla predisposizione di un progetto generale di monitoraggio dei fenomeni franosi di Caposele.

Aggiunge, con decorrenza dall’1.1.1997, un supporto tecnico-economico al Comune di Caposele consistente nella erogazione, da parte dell’EAAP, di un contributo annuo pari all’intera spesa di gestione  della rete  fognaria nonché nella effettuazione delle analisi previste dalla leggeSi pone, altresì, l’ambizioso obiettivo di consentire la fruizione e valorizzazione delle Sorgenti, nonché la sistemazione e riqualificazione delle relative aree. L’E.A.A.P. si impegna a renderne possibile la regolare fruizione turistica, effettuando   una  adeguata opera di  promozione culturale.

Con una prima verifica da realizzare entro il 30.06.1997, impegna l’ ente pugliese  a migliorare e valorizzare la visibilità delle opere di presa  ed a realizzare gli opportuni lavori, d’intesa con il Comune di Caposele, con un intervento diretto a sistemare e riqualificare l’intera area circostante le sorgenti del Sele che prevede il ridisegno e la sistemazione della Piazza della Sanità; la  sistemazione dell’area ex-lavatoio e del primo tratto  del corso del Sele (ora canale di scarico) fino  alla confluenza; l’apertura al pubblico del viale del “cantiere” fino al ponte; la sistemazione a parco della zona “Saure”; la valorizzazione della “palazzina”; la sistemazione degli scavi effettuati in zona “Diomartino”; la ricaptazione delle sorgenti di “S. Lucia” perché il Comune  possa addurne le acque su area di propria spettanza.

Poiché, poi, era all’epoca imminente l’esecuzione della nuova urbanizzazione di Caposele, viene prevista la possibilità dell’affidamento della sorveglianza gratuita dei lavori all’EAAP che avrebbe, poi, dovuto assumere la gestione della rete idrica e fognaria. Il Comune di Caposele, al fine anche di assicurare una migliore erogazione del servizio, avrebbe provveduto ad installare i contatori dell’acqua, conservando però il rapporto diretto con gli utenti.

E’, infine, ribadita la cessione gratuita dell’energia elettrica.

La proposta di convenzione Farina del 2012

Recentemente il Sindaco ha pubblicamente illustrato i punti salienti della proposta di convenzione che intende sottoscrivere con l’AQP. Tale accordo, peraltro inopportunamente trasfuso in più atti di differente valore giuridico, intende modificare integralmente il nostro rapporto con l’AQP spa in relazione ai 363 l/s di nostra pertinenza. Per brevità di spazio, si ritrascrivono e commentano i soli punti dello stesso che si ritengono particolarmente importanti :

  1. 1. “.. che in data 23 febbraio 2011 AQP S.p.A. con nota n.22305 ha proposto istanza di rinnovo della concessione a derivare di cui al Decreto Reale dell’11.05.1942 per mod. 3,63; .. AQP spaa fronte dell’impegno del Comune di Caposele a non presentare autonoma istanza di concessione di derivazione delle acque residue di mod. 3,63 delle sorgenti Sanità .. del danno derivante dall’impatto ambientale delle opere esistenti ed a realizzarsi nel territorio del Comune, ed in conseguenza dei vincoli imposti dalla normativa vigente in materia di tutela igienico-sanitaria della risorsa idrica trasportata, corrisponderà al Comune, dalla firma della presente convenzione (oppure dal 1° luglio 2011), un indennizzo annuo forfettario omnicomprensivo di €  ={       /00).

A differenza di quanto stabilito con la convenzione Caprio, la bozza Farina prevede che l’AQP non ci corrisponderà più una rendita per l’uso dei 363 l/s di nostra pertinenza. Ci pagherà un indennizzo per non farci presentare un’autonoma istanza alla Regione Campania per la concessione di derivazione degli stessi. Pattuendo ed accettando un pagamento a titolo diverso di corrispettivo per la cessione temporanea dell’utenza, il Comune finisce per affermare di non ritenere più vigente il diritto d’uso del Comune e dei suoi abitanti sull’acqua residua del Sele stabilito con la transazione sottoscritta con lo Stato Italiano nel 1905.

  1. Il Comune, inoltre, si impegna, a fronte della fornitura in essere, a sottoscrivere, dalla data di decorrenza del presente accordo, apposita convenzione di approvvigionamento per sub distribuzione secondo quanto stabilito dal vigente Regolamento del Servizio Idrico Integrato di AQP S.p.A. ed a corrispondere il costo all’ingrosso del relativo servizio determinato in base alla tariffa vigente per tempo ed agli eventuali adeguamenti successivi, costo all’ingrosso che attualmente ammonta ad euro 0,36/mc. …” “La lettura del consumo di tale acqua fornita per sub distribuzione ai quattro contatori meccanici di Caposele, Materdomini, Boiara e Buoninventre, sarà effettuata congiuntamente dalle due parti Comune e A.Q.P.”

Conseguentemente sarà Caposele che, riconosciuta l’inesistenza dei suoi diritti d’uso sui 363 l/s della Sorgente Sanità,dovrà acquistare dall’AQP spa l’acqua per le necessità dei suoi abitanti, peraltro, assumendo in proprio anche il gravoso onere della sub distribuzione che le precedenti convenzioni ponevano a carico dell’AQP.

  1. 3. “II Comune si impegna ad utilizzare le somme di cui ai precedenti commi 1 e 2 anche per la salvaguardia  delle sorgenti  Sanità;  nel  primo  triennio  dalla decorrenza  della presente convenzione una parte di tali somme potrà essere utilizzata per le seguenti finalità: interventi infrastrutturali connessi con la gestione del Servizio Idrico Integrato nel Comune di Caposele, volti prioritariamente al risparmio di risorsa idrica…”

Vengono, quindi, introdotti dei vincoli di destinazione di spesa all’indennizzo corrisposto dall’AQP, fatto questo assolutamente non contemplato dalla convenzione Caprio del 1970. Con questa era possibile anche l’uso agricolo delle acque residue, avendo il Sindaco Caprio, come sopra evidenziato, limitato l’impegno del Comune ad eliminare l’abuso e lo sperpero nel consumo delle acque solo per assicurare la stabilità dei terreni franosi.

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Il ragguardevole prezzo della transazione del 1905, stabilito in 600.000 lire in titoli di Stato, i cui interessi di 20.000 lire l’anno erano all’epoca sufficienti a coprire l’intero fabbisogno del bilancio comunale, oltre a divenire nel tempo una cifra irrisoria, non sono stati mai corrisposti al nostro Comune.

La somma di 12 milioni l’anno della convenzione del 1970, pure agganciati al prezzo Cip dell’acqua, si è poi rilevata un corrispettivo inadeguato.

Oggi ci viene chiesto di accettare un pagamento a fronte dell’impegno a non proporre istanza di derivazione all’AQP quando gli eminenti legali interpellati hanno ribadito che “il Comune non ha da presentare alcuna istanza di concessione per l’acqua che gli spetta in base alle convenzioni sopra citate”.

Considerato che stiamo attraversando un periodo di gravissima crisi economica, ridurre la questione a un pagamento annuo, fino al 2018, e dover riacquistare la nostra acqua dall’AQP spa non può essere certamente ritenuta una buona idea.

Va ricordato, peraltro, che al Comune di Cassano Irpino (di circa 1.000 abitanti) sempre con convenzione è stata riconosciuta una propria riserva di 70 l/s sui circa 2.000 che l’AQP deriva dalla sue sorgenti.

E’ fin troppo evidente che si vuole perseguire l’estinzione del nostro diritto sulle acque residuali del Sele, anche in vista della imminente realizzazione della Pavoncelli bis, al cui progetto si è dato un frettoloso assenso e senza alcuna doverosa discussione consiliare; al contrario, tale favorevole circostanza poteva costituire un’ottima occasione per  definire i tanti aspetti della complessa vicenda, anche relativamente all’inadempimento degli accordi del 1997.

A riprova di quanto sopra, basta considerare che l’AQP spa (che ha chiuso il proprio bilancio 2010 con utile di circa 37 milioni di euro) non ha voluto accettare la bozza predisposta dal Comune, che prevedeva un corrispettivo per la cessione dell’utilizzo di 300 l/s delle acque residuali e la chiara specificazione che al 31.12. 2018 il Comune sarebbe ritornato in possesso dei suoi diritti relativi a tutti i 363 l/s.

Perché, allora, non pensare di riaffermare la convenzione Caprio del 1970, con prezzo adeguato ai nuovi tempi, e proporre la trasfusione in unico atto pubblico della stessa e di quella Corona del 1997, con la pattuizione di un adeguato risarcimento per gli annosi inadempimenti dell’AQP ?

Insistere, viceversa, nel voler attuare la bozza Farina implica, a mio avviso, il doveroso ricorso allo strumento referendario, introdotto dall’art. 15 del vigente Statuto comunale, visto che si intende disporre del diritto al“volume di acqua sufficiente a sopperire agli usi pubblici e privati del Comune stesso e degli abitanti di esso” di cui alla transazione del 1905.

Decidere, infatti, la rinunzia all’antico diritto sui 363 l/s “degli abitanti di esso” spetta ad ogni caposelese e si colloca ad di fuori del mandato elettivo sicché non può ritenersi appannaggio di una semplice maggioranza consiliare.

L’auspicio, pertanto, è che ci si fermi prima che sia troppo tardi, si ponderi meglio ogni scelta e, con il contributo di tutti, ci si impegni al massimo per tutelare e garantire, in modo trasparente e condiviso, i giusti diritti delle future generazioni di Caposele.

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Avv.  Nino Chiaravallo    la sorgente n° 83

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