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Esenzione dal ticket per gli over 65: il cappio di governo e Regioni

regioni ticketQuesti partiti e questi politici continuano ad attentare al nostro sistema di tutele, cercando di smontarlo chirurgicamente: pezzo dopo pezzo.

Questa volta a barcollare è l’esenzione automatica dal ticket sanitario per tutti i cittadini over 65. Ad avanzare la proposta, una settimana fa, è stato l’assessore regionale alla Sanità della Regione Veneto, Luca Coletto, che è anche il coordinatore degli assessori regionali.

Oggi per ottenere l’esenzione bisogna avere compiuto 65 anni e il reddito annuo non deve essere superiore a 36.151,98 euro. E cosa propone di fare l’assessore veneto? Di togliere l’attuale esonero dal pagamento del ticket a tutti, mantenendolo solo per anziani con pensioni sociali, patologie gravi, per chi è disoccupato o per le famiglie numerose. «Le aspettative di vita sono aumentate – dice Coletto – e si va in pensione più tardi. Dunque non ha senso dare esenzioni a persone non afflitte da gravi patologie”.

La proposta è stata avanzata dalle Regioni, in sede di tavolo tecnico in vista della riforma della compartecipazione alla spesa per la sanità, prevista dal Patto per la Salute ma il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, sembra cadere da pero è afferma: “E’ una posizione personale dell’assessore alla Sanità del Veneto, che non è condivisa da tutti gli assessori e non li rappresenta”.

Sarà, ma a dare man forte alle parole di Coletto arriva un’altra Regione“pesante”, la Toscana. Il presidente Enrico Rossi parla di assegnare il ticket per gli over 65 in base al reddito Isee e dice: “chi ha vitalizi e pensioni molto alte sarebbe cosa corretta chiedere qualcosa in più”. Il principio espresso da Rossi, che propone un parametro diverso rispetto a quello di Coletto, sarebbe anche sensato ma, appunto, resta solo un principio, che non contiene elementi concreti: mancano cifre, “tetti” e il tempo a disposizione per decidere è molto poco. Un’operazione articolata come questa, se fatta seriamente, non si può realizzata dall’oggi al domani. Insomma, si va in ordine sparso ma il concetto non cambia: l’esenzione del ticket sanitario per gli over 65 è un diritto messo in discussione.

Si tratterebbe di una misura iniqua e cieca che non terrebbe minimamente conto della realtà sociale che si è venuta a determinare soprattutto in questi anni di crisi e disoccupazione: oggi la pensione rappresenta l’unica e l’ultima fonte di sostentamento per moltissime famiglie italiane. E noi a quella fonte di sostentamento vogliamo assestargli anche questa mazzata?

Queste affermazioni sono preoccupanti e pericolose e fin da subito dichiariamo che ci opporremo fermamente a questo nuovo, ulteriore, attentato al welfare rispetto al quale le responsabilità del governo sono enormi. Nell’ultimalegge di Stabilità infatti Renzi ha tagliato 4 miliardi di euro alle Regioni, le quali, a loro volta, per recuperare fondi, si rifanno sui cittadini. Un giro-raggiro che per l’ennesima volta colpisce l’anello debole dello Stato: i cittadini.

Invece di concentrarsi sul come migliorare il nostro sistema sanitario il governo continua a tagliare posti letto, cercare di chiudere i piccoli ospedali, tiene bloccati gli stipendi degli operatori sanitari, blocca il turn over. E adesso arriva il capitolo del ticket.

Tra l’altro, le regioni dovranno scegliere in fretta dove prendere i fondi mancanti, perché se entro il 31 gennaio non saranno loro a dare indicazioni, scatterà la clausola di salvaguardia e il governo potrà attuare autocraticamente tagli lineari al Fondo Sanitario Nazionale. E poco importa se il Patto della Salute, firmato poco tempo fa tra Regioni e Ministero della Salute, preveda esattamente il contrario.

Ps a Proposito di Patto per la Salute, siglato il 14 luglio 2014, il governo al momento non ha rispettato la scadenza di molti provvedimenti (senza nemmeno degnarsi di indicarne le ragioni), tra i quali ricordiamo la continuità assistenziale, la revisione del sistema dei ticket, l’ammodernamento dell’edilizia sanitaria, l’assistenza all’estero, gli interventi per la cronicità.

I deputati e i senatori del Movimento 5 Stelle in commissione Affari Sociali

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