Domenica 23 novembre l’Emilia Romagna andrà al voto anticipato. Qualcuno si è dimenticato il motivo. Il perché è semplice: il presidente uscente del Pd, Vasco Errani, è stato condannato ad un anno per falso ideologico per lo scandalo“Terre Emerse” che ha visto il fratello Giovanni condannato a due anni e mezzo per truffa ai danni della Regione per un finanziamento di un milione di euro alla sua cooperativa.
Il giorno dopo la condanna il Pd lo implorò di non dimettersi. Renzi telefonò a Erraniper esprimergli “vicinanza” e poi lo accolse a Palazzo Chigi come il figliol prodigo del Patto del Nazareno.
Nel frattempo la Regione Emilia-Romagna è stata travolta dallo scandalo “spese pazze” che vede coinvolti 41 consiglieri uscenti, accusati di peculato per la gestione di due milioni di euro pubblici assegnati ai gruppi consiliari. C’era chi si faceva rimborsare la luce di casa spacciandola per la sede di partito, assistenti, oggi consiglieri comunali Pd , che acquistavano sex toys (vibratori) con i soldi assegnati alla consigliera, chi spendeva 1.200 euro per un week end a Venezia.
A volte ritornano, senza vergogna. 12 consiglieri uscenti indagati per peculato e uno sotto inchiesta per corruzione si presentano alle elezioni. Sette sono nelle liste che sostengono il leghista Alan Fabbri e la coalizione Lega-Forza Italia-Fratelli d’Italia. Sono gli indagati per “spese pazze” di Forza Italia Bignami, Aimi, Bartolini, Lombardi, Pollastri e Malaguti. A loro si aggiunge Salvatore Campanaro (Fratelli d’Italia) ex carabiniere sotto indagine per corruzione e altri gravi reati in un’inchiesta per aver coperto l’ex pentito di mafia, Giuseppe Galiandro nelle sue attività imprenditoriali illegali del Doro Group presso l’aeroporto di Bologna. Le tradizioni berlusconiane in materia vanno sempre rispettate. Sono cinque gli indagati nelle liste di centrosinistra a sostegno del Pd Bonaccini. Tutti per peculato: Mumolo, Mandini, Vecchi del Pd , Riva (Centro Democratico) e Meo (Verdi-Socialisti).
Di Matteo Riva si ricorda un bel viaggio a Lampedusa con la segretaria (anche lei indagata). Viaggio spacciato per convegno sull’immigrazione. Una candidata indagata è in lista con UDC-NCD : Silvia Noè, la cognata di Casini che si faceva rimborsare… cene di beneficenza.
L’unica lista che non presenta indagati o condannati è il Movimento 5 Stelle. Chi si candida deve sempre essere al di sopra di ogni sospetto, anche in attesa del giudizio della magistratura.
Il Movimento 5 Stelle è anche l’unica lista che rinuncia ai rimborsi elettorali,che si taglia lo stipendio (2.500 netti il resto al fondo per le piccole imprese) , che ha proposto l’abolizione dei vitalizi e che rendiconterà ogni spesa. In un momento di crisi i primi a dover fare sacrifici sono gli eletti nelle istituzioni, quelli che i partiti chiamano “politici”.
La candidata presidente del Movimento 5 Stelle Giulia Gibertoni durante il dibattito su Sky che l’ha vista vincente (il 45% dei telespettatori ha giudicato lei la più convincente) ha proposto che in via cautelativa la Regione sospenda l’erogazione dei trattamenti di fine mandato(vanno dai 30mila ai 60mila euro dell’ex capogruppo Pd Monari ) per tutti i 41 indagati per peculato. Tutti gli altri candidati hanno inseguito il M5S… Ma potete credere a chi candida indagati per peculato? Avete ancora dubbi su chi votare domenica? Mancano pochi giorni. Il blog lancia un appello alla mobilitazione. Facciamo conoscere la candidata M5S Giulia Gibertoni e i candidati emiliano-romagnoli.
Invita sulla pagina facebook di Giulia Gibertoni tutti i tuoi contatti emiliano-romagnoli! E’ un attimo!
In alto i cuori, che la forza dell’onestà sia con noi!