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Il golpe dell’ultimo secondo: rinviato l’antiriciclaggio

renziberluNUOVO STOP PER LA LEGGE CHE DOVREBBE PUNIRE CHI PROVA A RIPULIRE IL DENARO FRUTTO DI ATTIVITÀ ILLECITE. I CINQUE STELLE: “SACRIFICIO SULL’ALTARE DEL PATTO DEL NAZARENO”.

L’autoriciclaggio non s’ha da punire. A più di dieci giorni dal Consiglio dei ministri che l’ha approvata, la riforma della giustizia non ha ancora un testo, ma miete già una vittima: il nuovo reato che punisce chi prova a ripulire il proprio denaro frutto di attività illecite. E con esso rischia di naufragare l’intero disegno di legge sulla voluntary disclosure (cioè sull’autodenuncia di chi rivela al fisco i soldi custoditi all’estero) di cui l’autoriciclaggio è l’asse portante. Il testo è da mesi in discussione in commissione Finanze alla Camera, il voto finale era previsto per martedì scorso, e invece è salato all’ultimo momento: Palazzo Chigi ha chiesto e ottenuto l’ennesimo rinvio, stavolta alle calende greche. Motivo? “Bisogna attendere i testi della riforma Orlando”. Ieri, l’ufficio di presidenza ha formalizzato lo stop, confermando i sospetti dei deputati del M5S che parlano di un ulteriore sacrificio immolato sull’altare del “patto del Nazareno”. Il motivo dello stop è semplice: il nuovo reato è stato codificato anche nel disegno di legge sulla Criminalità economica approvato il 29 agosto scorso dal Cdm. Un passaggio che di fatto lo sfila dal testo fermo alla Camera per farlo confluire nel nuovo (se e quando ci sarà), il cui iter non inizierà prima di un mese e mezzo. L’effetto sarà duplice: l’introduzione dell’autoriciclaggio viene rinviata a pochi passi dalla partenza, disinnescando così sul nascere anche l’efficacia della legge sul rientro dei capitali (mettendo a rischio il gettito preventivato).

COME HA FATTO NOTARE anche il Sole 24 Ore“senza la ‘minaccia’ della doppia incriminazione per l’evasore fiscale che sposta all’estero e poi reimpiega in attività finanziarie il ‘nero’, la norma sul rientro dei capitali rischia di rimanere lettera morta”. “Hanno provato in tutti i modi a ritardarne l’approvazione – Carla Ruoccospiega Carla Ruocco (M5S), vicepresidente della commissione Finanze di Montecitorio –. Il 16 luglio era addirittura arrivata all’ufficio di presidenza una richiesta della presidente della Camera Laura Boldrini di spostare tutto al Senato. Da allora, hanno fatto melina con infinite audizioni di esperti in attesa del parere della commissione Giustizia”. Il parere è arrivato nelle scorse settimane: un via libera condizionato che chiedeva alcuni interventi correttivi proprio sull’autoriciclaggio per evitare il rischio di incostituzionalità. Invece di modificare il testo in commissione, il governo ha colto l’occasione per stralciare la norma inserendola nel pacchetto giustizia. Si riparte quindi da zero, con la voluntary disclosure che perde la sua già debole forza, mentre in attesa dell’accordo con la Svizzera – che spingerà le banche a dare tutte le informazioni – chi ha spostato fondi illegali in depositi o conti correnti nei cantoni elvetici ha già provveduto a trasferire tutto altrove. Gli evasori hanno infatti avuto quasi un anno di tempo. La prima formulazione del provvedimento era infatti in un decreto legge del governo Letta del 29 gennaio, poi stralciata, ufficialmente perché il decreto rischiava di decadere.
Pensare che la nuova versione, tra abbassamento delle aliquote per mettersi in regola, l’ulteriore sconto sui reati di frode fiscale, il “salvataggio” dei professionisti complici degli evasori e l’ estensione della possibilità di “emersione” anche ai soldi neri in Italia, somigliava sempre più a un condono.

di Carlo Di Foggia
Il Fatto Quotidiano 11.09.2014

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